La madre della vìttima all'udienza di R. Cri.

Ieri sera su Retequattro alcuni spezzoni dell'incontro tra il «giornalaio» e la terrorista nera Amanti diabolici La madre della vìttima all'udienza ROMA. «Per tutta la notte massimo non ha versato una sola lacrima, nò mi ha mai consolato. Ha rotto il silenzio per dire soltanto: "vedrà che Cinzia tornerà", ma quegli occhi sono rimasti sempre asciutti». In corte d'assise. Maria Mellucci, madre di Cinzia Bruno, 30 anni, trovata cadavere il 7 agosto '93 a ponte del Grillo, sul greto del Tevere, ricorda la notte d'attesa del 4 agosto, trascorsa in casa col genero Massimo Pisano, principale sospettato dell' omicidio insieme alla sua amante Silvana Agresta. E' la testimonianza più toccante di questa seconda giornata processuale neh" aula bunker del foro italico, dove sono sfilati, ieri, numerosi testimoni dinanzi ai due imputati, che dopo una relazione di due anni, ora si ignorano. Maria Mellucci racconta l'ultima giornata della figlia, il 4 agosto '93, l'uscita di casa di Cinzia alle 8,30 per andare in ufficio al ministero dell' Interno e poi il "non ritorno": «Nel pomeriggio mio genero telefonò più volte per cercare Cinzia, poi alla terza telefonata mi disse: "mi sta facendo un dispetto, ma vedrà che tornerà". Da quando erano sposati, da otto anni, vivevano con me a Montevorde, e ho visto che il loro rapporto era cambiato». «Spesso litigavano - aggiunge la donna - perchè lui a casa c'era poco e lei si sentiva sola». Cinzia lavava, stirava e curava la figlia di due anni: questa era la sua vita». Maria Mellucci racconta poi che la notte decisi d'accordo col genero di denunciare intorno all'una la scomparsa di Cinzia. E aggiunge: «Per i due giorni successivi vidi Massimo non particolarmente sconvolto, ma lui è sempre stato così, controllato e difficile da capire. Il giorno dopo mio genero rimase parecchio fuori casa, io ricevetti numerose telefonate mute. Mi illudevo che fosse mia figlia, e piangendo la invitavo a tornare. Raccontai tutto questo a mio genero quando tornò a casa, ma lui non mi rispose». Tre giorni dopo Cinzia Bruno venne trovata da un pescatore chiusa in due sacchi delle poste vicino al greto del Tevere. Il suo cadavere presentava numerose coltellate c uno squarcio alla gola. Poche ere dopo Pisano e Silvana Agresta vennero fermati. In casa della donna vennero trovate macchie di sangue. [r. cri.]

Persone citate: Cinzia Bruno, Silvana Agresta

Luoghi citati: Roma