Mowgli commuove Bucarest di Luigi Grassia

Bambino-lupo sopravvive 9 anni grazie alle cure di un animale Bambino-lupo sopravvive 9 anni grazie alle cure di un animale Mowgli commuove Bucarest Abbandonato in un villaggio del Sud della Romania, lo ha allattato una cagna Guaisce e non parla, per i medici non potrà più diventare una persona normale La sua storia ricorda un po' quella di Romolo e Remo, o del piccolo Mowgli nel «Libro della giungla», ma difficilmente sarà a lieto fine: in una città romena c'è un bambino abbandonato che vive con una cagna, si fa da lei allattare e le «parla» al modo canino: mugola, latra, abbaia; e ne divide le esperienze annusando in giro e mangiando come fa lei. Con gli uomini e le donne, da cui ha avuto cosi poco, non c'è dialogo. Ha imparato a fatica a storpiare qualche parola, solo cose riferite al mangiare e al bere. Tutto l'interesse che sa provare per gli altri lo rivolge alla sua nuova «mamma», l'unico essere che gli ha mostrato affetto. La prognosi 6 infausta: l'esperienza dice che i bimbi adottati da bestie non recuperano mai più le attitudini sociali con i loro simili, con noi, che viviamo nel mondo al di qua della barriera fra l'umano e l'animale. Il piccolo Sorin, così lo hanno battezzato, è stato trovato due anni fa presso un villaggio della Romania meridionale - ma la stampa locale ne ha dato notizia soltanto ieri, forse perché il Paese è così pieno di poveri e di bambini abbandonati che anche un caso eccezionale fatica a farsi notare. Era nudo, non parlava, seguiva la cagna e ne succhiava il latte. Non è stato facile stabilirne l'età, ma secondo i pediatri aveva sette anni. I medici pensavano di recupararlo rapidamente a una vita normale. Invece il tempo è passato, prima in un orfanotrofio poi in un centro per ragazzi subnormali del dipartimento di Arges, senza portare progressi. Sorin non ha mai legato con gli altri bambini. Non ha appreso a parlare. Non ha imparato neppure i gesti e gli atteggiamenti più elementari che sono propri di un'esistenza umana: mangia dalla scodella chinato con la faccia a terra, beve lappando. Ora i dottori ammettono che non recupererà più. Probabilmente è destinato a vivere e morire da animale. Così è toccato ad esempio al bambino scoperto in mezzo ai lupi, proprio come il Mowgli di Kipling, a Luknow in India nel 1976: unghie lunghissime, capelli fino a terra, cacciava assieme agli altri lupacchiotti e sbranava le prede per poi mangiarle crude. A differenza del suo modello letterario, non ha potuto rifarsi una vita nel mondo civile: portato in un villaggio, è morto nell'85 senza più tornare uomo. Anche la bimba-lupo trovata nella Sierra Leone una decina di anni fa è rimasta com'era. E non ha recuperato nemmeno il bimbo-cane scoperto in una casa di Dusseldorf nel 1988. Il piccolo Horst fu «allevato» fino ai quattro anni da Asta, una femmina di pastore tedesco a cui i genitori lo lasciavano per tutto il giorno quando uscivano a lavorare. Viveva raggomitolato su una stuoia, in mezzo agli escrementi. Le uniche cose pulite nella stanza in cui la polizia lo trovò erano il volto e le manine che Asta gli leccava sistematicamente. La cagna, a differenza degli uomini, faceva del suo meglio per Horst. Al bambino fu diagnosticato un «nanismo psico-somatico»: era troppo piccolo ed esile per la sua età, per mancanza di cibo, di movimento e di stimoli mentali. Col tempo guarì nel fisico ma è rimasto affetto da autismo. Chissà se il bambino di Conegliano (Treviso) che i genitori lasciavano tutto il giorno alle cure di un bastardino ce la farà. La storia è venuta alla ribalta alla fine di maggio ed è quasi identica a quella di Dusseldorf. Anche questo piccolo uomo non parla, sa sologuaire. Ma ha appena tre anni: uno meno di Horst, otto meno di Sorin. Questo potrebbe fare la differenza: forse quel bimbo ce la farà a tornare fra noi. Luigi Grassia La bimba-lupo trovata in una foresta della Sierra Leone una decina di anni fa

Persone citate: Kipling

Luoghi citati: Bucarest, Conegliano, India, Romania, Sierra Leone, Treviso