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Prima successione ereditaria in un Paese comunista, il figlio è «Grande Leader» come già Kim II Sung Prima successione ereditaria in un Paese comunista, il figlio è «Grande Leader» come già Kim II Sung Nasce una Dynasty rossa Corea del Nord, al potere Kim Jone II SEUL. Manca ancora una proclamazione ufficiale ina la cosa sembra ormai sicura: in base a una legge dinastica inedita in un Paese comunista, il cinquantaduenne Kim Jong II, figlio del «grande leader» Kim II Sung morto d'infarto venerdì scorso, è succeduto al padre assumendo la guida della Corca del Nord. Fonte ufficiosa della notizia è radio Pyongyang, l'emittente del regime che in un comunicato ha definito Kim Jong II «unico successore» del padre in quanto insediato «alla guida del partito, della nazione e delle forze armate», i tre settori cen- trali dell'apparato di potere. L'emittente ha precisato che a Kim Jong II, chiamato «grande leader» come prima veniva chiamato il padre, è stato affidato il compito di guidare il Paese verso la conquista della «juche» (autarchia), l'ideologia socialista e nazionalista che ha ispirato i 49 anni di governo di Kim II Sung. A conferma del comunicato di radio Pyongyang, da Hong Kong è giunta la notizia che il presidente cinese Jiang Zemin ha invitato Kim Jong II a visitare Pechino quanto prima. L'invito sarebbe un implicito riconoscimento internazionale per il nuovo leader della Corea del Nord. A dispetto delle asserite ostilità nei confronti di Kim Jong II da parte di vasti settori del regime, soprattutto nell'esercito, pare dunque che l'erede designato sia saldamente in sella, anche se molto probabilmente l'annuncio ufficiale sarà dato soltanto dopo i funerali di Kim II Sung, domenica. L'agenzia ufficiale di Pyongyang ha inoltre comunicato che dopo il periodo di lutto nazionale si fisserà la data della ripresa dei colloqui con i rappresentanti americani sulla questione nucleare. [Ansa-Agi]