Forza Codino siam buddhisti di Silvia Francia

Forza Codino, slam buddhisti Forza Codino, slam buddhisti «Ma ti dovrai svegliare dal Nirvana» DRIBBLING E FEDE vece, per l'«atarassia calcistica»: via dalla pazza folla degli stadi e dal coinvolgimento dell'agone? C'è chi scherza, sul tema: «Il Nirvana non sembra cosi lontano da alcune prestazioni di Baggio, gol in extremis a parte». Fuor di battuta, la competitività pallonara non sombra, a prima vista, del tutto riconducibile a pratiche di pacifismo, tolleranza, attenuazione delle passioni e soppressione dell'aggressività. «Non c'è vera inconciliabilità fra tifo e pratica buddhista - spiega Anna Tuteur dell'Associazione Italiana Soka Gakkai -, almeno per quanto concerne la nostra "scuola", che non ha dogmi o regole monastiche». Precisa: «Ciascuno è libero di scegliere le proprie modalità esistenziali, anche in questioni quotidiane»..Davanti allo schermo o sulle gradinate, insomma, da buon buddhista e da buon tifoso. Di analoga opinione anche Michele Berton, responsabile del dipartimento studi dell'Associazione che ha fra i suoi aderenti il «codino delle italiche speranze». «Violenza e manifestazioni estreme a parte - precisa Berton - una sana e moderata competitività non sembra stridere con la nostra filosofia». Moderata: non troppo però, si augurano schiere di sfegatati connazionali, evidentemente di altro avviso e «confessione». «Difficile comunque essere contenuti e non aggressivi in campo - sorride Gian Paolo Fiorentini del Gruppo Vipassana "Gli amici di Torino" -: non per nulla si racconta che, recentemente, nei Paesi del SudEst asiatico sia stato vietato ai monaci buddhisti di accendere la tv in occasione delle partite». «In ogni caso - precisa - è evidente che la partita rappresenti, antropologicamente, un'immagine bellica, di faida-conflitto e spinga fatalmente verso nazionalismi e settarismi non proprio in sintona con lo spirito buddhi¬ sta». «Bisogna comunque tener conto che gli italiani sono un popolo più propenso all'attivismo che alla meditazione: difficile, dunque, proporre loro l'atarassia e il distacco dalle passioni e, più che mai, sul campo di gioco» sostiene Carla Zocchi, studiosa di filosofie orientali. «In ogni caso, l'agonismo sembra accettabile se prevale lo spirito di collaborazione su quello competitivo, eccessivamente egoista». Tolleranza, insomma, per i fedeli dello stadio, a patto che non si trasformino in ultra. Lo Zen e l'arte del pallone: dualismo problematico e controverso per i seguaci del Buddha (che, solo in Piemonte, sono raggruppati in una trentina di centri) e fans del campione. Questione che molti risolvono secondo coscienza. Come Barbara De Luca: «Io le partite le seguo spesso, così come molti compagni di "credo"». Silvia Francia

Persone citate: Anna Tuteur, Baggio, Berton, Carla Zocchi, Codino, De Luca, Gian Paolo Fiorentini, Michele Berton

Luoghi citati: Piemonte, Torino