Trappola per baby-sitter

Processo al violentatore delle giovani in cerca di lavoro: l'accusa ha chiesto sette anni Processo al violentatore delle giovani in cerca di lavoro: l'accusa ha chiesto sette anni Trappola per baby-sitter Così Rtidy sceglieva le sue vittime Sette anni di carcere e 2 milioni di multa: questa la pena chiesta dal pm Giuseppe Riccaboni al processo in quarta sezione del tribunale (presidente Gosso) contro Rodolfo Donnaquio, 38 anni, Rudy, protagonista di 20 episodi di atti di libidine violenti e di sei violenze carnali. Rudy, che ieri ha rinunciato a comparire, è ricoverato al repartino detenuti delle Molinette perché sofferente del morbo di Chron, una malattia che nella fase acuta può provocare la lenta distruzione dell'intestino. In aula, tra il pubblico, c'era anche una delle baby-sitter violentate. La complice di Rudy, Maria Matitecchia, già condannata a quattro anni e mezzo di carcere, faceva bere alle ragazze un succo di frutta nel quale era stata iniettata una polvere realizzata con potenti sedativi, Roipnol e Alcyon: un cocktail in grado di annullare la loro volontà. Secondo il pm, «nessuna delle vittime fu in grado di percepire che cosa stava succedendo, tanto meno di reagire. Ma c'è un altro particolare che rende odioso il TELEFONO ROSA TREDICI pagine contro la violenza sulle donne. Il Telefono rosa ha prodotto un agile fascicoletto (distribuito da lunedì scorso insieme con il settimanale II Salvagente) che cerca di fornire indicazioni utili alle donne per evitare situazioni pericolose, impreviste o difficili da fronteggiare in casa, in ascensore, in garage, in auto, al telefono, sui mezzi pubblici, in strada, all'università e a scuola, in famiglia, sul lavoro, nei luoghi di svago. Si tratta di una serie di «consigli» frutto delle drammatiche esperienze vissute da centinaia di donne che si sono rivolte al Telefono rosa per un aiuto o anche solo per raccontare la loro situazione nella speranza che possa aiutare altre a evitare violenze e umiliazioni. Ecco il decalogo anti-violenza, per alcune delle situazioni più frequenti. IN CASA. Non lasciare la chiave sotto lo zerbino o in luoghi dove può facilmente essere trovata. Prima di aprire la porta (se non ha lo spioncino) cerca di far credere di non essere sola in casa ad esempio urlando «Lascia Mario, vado io» o meglio ancora «Apro io, tu continua pure a tagliare». Chiudi le finestre, le inferriate, le serrande alla sera soprattutto se abiti a un piano basso. Non scrivere il tuo nome per esteso sulla targhetta o sulla cassetta delle lettere, bastano le iniziali. Fai in modo che durante la tua A PORTA PALAZZO ìli? zo Bosco, che ha disegnato il ritratto della coppia. Rudy: «Terza media, servizio militare, sposato con due figli, separato nell'aprile del '92, iperansioso, a tratti insicuro. Non presenta disturbi rilevanti della personalità, può stare in giudizio». La complice: «Disturbata pischicamente, schizofrenia latente, seminferma di mente, incline a subire la personalità di Rudy. Tendenze omo¬ Rodolfo Donnaquio, 38 anni, detto Rudy, al momento del suo arresto sessuali molto spiccate. Forse era questa la molla che la spingeva a partecipare agli incontri a tre». Dopo le arringhe degli avvocati di parte civile, Balosso, Rissia, Gastini, Traisi, Clerici, il processo è stato rinviato al 23 settembre per l'arringa del difensore di Rudy, avvocato Perla. Claudio Cerasuolo Leila Menzio, vicepresidente di Telefono Rosa «Non parcheggiate se la vostra auto è stata seguita» chiavi, un fischietto, una bomboletta di lacca per capelli. IN CASO DI STUPRO. Parla con persone di fiducia. Rivolgiti a un centro di orientamento dei diritti della donna. Vai subito al pronto soccorso a farti visitare e pretendi un certificato dettagliato che attesti la realtà della violenza. Conserva il certificato di cui presenterai copia all'atto della denuncia. In seguito ricorri a analisi per constatare se vi sono state conseguenze dello stupro quali gravidanza o malattia. Conserva i vestiti che portavi al momento dell'aggressione. Non k vaiti prima della visita medica. Non bere alcolici. Conserva comunque tutte le prove.

Persone citate: Balosso, Claudio Cerasuolo Leila, Clerici, Gastini, Giuseppe Riccaboni, Gosso, Leila Menzio, Maria Matitecchia, Rodolfo Donnaquio