Indurain fa il ragioniere di C. P.

A Cahors vince Durand con 2' sulla maglia gialla che controlla A Cahors vince Durand con 2' sulla maglia gialla che controlla Indurain fa il ragioniere Bortolami recupera 1 ' ed ora è terzo Chiappucci: e oggi, in salita, disastri A Stoccolma La Privalova (100 e 200) fa doppietta tiamo che Miguel faccia cilecca in salita. Il signore delle cronometro non merita un così malevolo auspicio, ma se resta al comando sui Pirenei e sulle Alpi, se nessuno lo smonta, la nostra condanna al tedio è decretata. La noia, compagna della corsa da Lilla a Trelissac, è di nuovo in agguato. Affermano gli innamorati ad oltranza del Tour che bisogna capirla la Grande Boucle, che essa è un appuntamento di palesi ma anche di recondide bellezze e peggio per chi non riesce a scoprirle. Presto, diteci dove sono. Il vantaggio di Indurain su Rominger è di due minuti e ventotto secondi. Rominger ha trentatré anni, non ha mai staccato Miguel in salita. Oltre allo svizzero, gli avversari di un certo calibro più vicini al navarro sono: il francese De Las Cuevas, quattro minuti e quaranta; il danese Rijs, sei minuti e quaranta; il lettone Ugrumov, sette minuti e otto. Chiappucci gli è distante di dieci minuti. Pantani di quattordici minuti e quarantasette. Vogliamo considerare anche Bugno? Tredici minuti e cinquanta. Urge una chiarificante risposta alla seguente domanda: quale disgrazia, quale calamità deve piombare su Indurain affinché De Las Cuevas o Rijs o Ugrumov lo costringano alle corde; quale sventura deve franargli addosso perché un Chiappucci o un Pantani si trovino in condizione di infastidirgli il cammino? La risposta, tenuto conto che i primi tre citati appartengono al clan dei comprimari e che gli italiani da montagna abitano il sottosuolo della classifica, è che sulle ossa di Indurain dovrebbe transitare un camion con rimorchio. Su, non soffiamo sulla già gracile fiammella della speranza. Rominger sarà vecchio, avrà sulle spalle due minuti e mezzo, sarà un torturato dalla sfortuna (la foratura nella cronometro), però ha classe, determinazione, orgoglio, ha una buona squadra, è alla sfida decisiva: o batte Indurain que- «Ma chi è questo Bortolami, come va in salita?». Indurain, si asciuga il sudore, si toglie le scarpe (che caldo) e quietamente s'informa. Il suo stratega Echevarri sfoglia un quaderno a quadretti: «Bortolami, Bortolami, eccolo qui. Passista. Pesante. In montagna può perdere mezza giornata». Miguel fischiettando prende la via dell'albergo. Gianluca Bortolami che alla montagna preferisce decisamente il mare, va in fuga all'alba della tappa con l'australiano Hodge, il connazionale neoprofessionista Serpellini e il campione di Francia Durand. Ce lo spedisce il capitano Rominger con l'intento di indurre Indurain ad un affaticante inseguimento? Ha avuto la stessa idea De Las Cuevas inviando a sostegno dell'italiano, staccato in classifica di «soli» 5'47", l'amico Durand? «Macché», dirà alla fine Bortolami «la trovata ò solo mia che devo farmi benedire. Nella cronometro rompo il manubrio e foro, qui mi si rompono i raggi d'una ruota a dieci chilometri dal traguardo, mi piantano, addio. Se arrivo a Lourdes è già un miracolo». Miguel un po' insegue, un po' non insegue. Sassolini sull'asfalto causano molte cadute. Il navaiTo non sopporta le cadute, sta in guardia. In compenso, tira la caccia Fidanza rammentando d'avere in squadra il velocista Abdujaparov. Jacky Durand si carica per il finalissimo e spara l'attacco a cinque chilometri dallo striscione. Gli arride il successo. Serpellini è 2° a 55". Bortolami è 4° a 59". La maglia gialla e relativo corteo si presentano a l'55". Calcolatore alla mano, se ne ha che Bortolami affronta oggi la prima scalata del Tour, l'Hautacam di Lourdes, 3° in classifica con un ritardo di «appena» 4'37". Auguri. E' il Tour delle attese. Abbiamo atteso per otto tappe la giornata di Indurain; adesso aspet- d rs e a. ia e e r: ali oli Il campione di Francia Durand taglia il traguardo di Cahors a braccia alzate al termine di una lunga fuga. Nella foto piccola, la maglia gialla Indurain sorride tranquillo in una fase dell'ultima tappa del Tour: il suo vantaggio sui rivali lo pone al riparo da pericoli st'anno o buona notte. Rominger attaccherà pur sapendo che Miguel ha in lui il solo vero nemico. «L'Hautacam - dice Chiappucci -, farà disastri. Scalata a freddo, neppure un cavalcavia di preparazione, cambiamento di ritmo improvviso, ci lasceranno le ruote in parecchi». E le ruote di Chiappucci? «Non girano male, il brutto è che non girano come quelle di Indurain. Ma vincerò una tappa». Pantani in una sorta di estasi da tramortimento: «Una tappa di montagna si può sempre vincere. Dove non lo so. Ci proviamo». Bugno prende a calci il Tour: «Uno schifo di percorso, una pena». Giusto. Ma fanno pena anche tredici minuti e cinquanta secondi persi in dieci tappe di pianura compresa una cronometro di cui è, di cui era, uno specialista. Gianni Ranieri SECONDO SERPELLINI A 55 SECONDI Ordine d'arrivo: 1. Durand (Fr), 160 km in 3h,38',ll", media kmh 44,137, abb.20"; 2. Serpellini a 55", abb. 12"; 3. Hodge (Aus) a 59", abb. 8"; 4. Bortolami ; 5. Henn (Ger) s.t.; 6. Colotti a l'3"; 7. Chiesa a l'38"; 8. Abdujaparov (Ubz) a T55"; 9. Svorada (SI); 10. Martinello s.t. Seguono tutti i migliori, compresa la maglia gialla Indurain, con il tempo di Abdujaparov. Classifica generale: 1. Indurain in 41h09'13"; 2. Rominger a 2'28"; 3. Bortolami a 4'37"; 4. De Las Cuevas a 4'40"; 5. Marie a 5'51"; 6. Davy a G'4"; 7. Boardman a 6'6"; 8. Yates a 6'30"; 9. Olanoa6'31"; 10. Armstrong a 6'35"; 11. Riis a 6'40"; 12. Abdujaparov a 6'45"; 13. Museeuw a 6'46"; 14) Vanzella a 6'59"; 15. Ugrumov a 7'08"; 16. Leblanc a 8'37"; 17. Peron a 9'10"; 18. Ekimov a 9'21"; 19. Pulnikov a 9'40"; 20. Zaina a 9'41"; 21. Breukink a 9'54"; 22. Chiappucci a ÌO'OO"; 41. Furlan a 12'1"; 46. Fidanza a 12'52"; 51. Bugno a 13'50"; 53. Bontempi a 14'08"; 59. Pantani a 14'47"; 61. Vona a 15'00"; 93. Chioccioli a 17' 11"; 109. Ghirotto a 18'47". Oggi: è in programma l'undicesima tappa, da Cahors a LourdesHautacam, lunga 263 chilometri. Il Tour scala la prima montagna dopo dieci frazioni di pianura. La salita dell'Hautacam comporta per i corridori una difficoltà particolare, dato che non ha una grande pendenza ma è molto lunga. Soprattutto impone un improvviso cambio di ritmo dopo un lungo tratto pianeggiante. Il traguardo è posto a quota 1560. STOCCOLMA. A conferma dell'eccellente condizione di forma che l'ha portata a siglare, una settimana fa a Losanna, il primato europeo dei 100 in 10"77, la russa Irina Privalova ha dominato lo sprint del meeting Grand Prix di Stoccolma, imponendosi prima nei 100 in 10"90, quindi offrendo il bis sulla distanza doppia in 22"02. Risultato questo anche più significativo perché le ha permesso di battere la statunitense Gwen Torrence e di stabilire la miglior prestazione mondiale stagionale dei 200. Sempre nello sprint, questa volta maschile, nuova sconfitta per il namibiano Frank Fredericks sui 200, battuto da Jeff Williams (20" 19) mentre sulla distanza più breve Danny Mitchell si è imposto in 9"97. Il piatto forte della riunione dovevano essere le gare di mezzofondo, ma l'attesa è andata delusa. Nourredine Morceli ha vinto i 1500 in un tempo per lui modesto (3'34"09) e altrettanto ha fatto Moses Kiptanui sui 3000 siepi (8'09"17). In quanto ai 5000, sono risultati gara tattica, che ha visto prevalere in volata Ismael Kirui (13'14"46). Nei concorsi l'emozione più grosssa l'ha offerta il solito Sergei Bubka che, come due giorni prima a Padova, ha tentato di migliorare il primato del salto con l'asta. Rimasto solo in gara dopo aver superato i 5,90 (lo statunitense Starkey, secondo, si è fermato dopo i 5,80), il «gabbiano» ha fatto porre l'asticella a 6,15, la stessa misura del suo record indoor e un centimetro in più di quanto non avesse provato a Padova. Ma i suoi tentativi sono stati falliti tutti abbastanza nettamente, abbattendo il regolo in fase di ascesa. Nei salti in estensione, successo della solita Heike Drechsler (7,04) nel lungo femminile e dell'eterno Mike Conley (17,46) nel triplo maschile. Infine la norvegese Trine Hattestad ha confermato la sua leadership nel giavellotto con 67,88. Dopo Stoccolma, i prossimi appuntamenti del Grand Prix sono fissati per domani a Londra sulla pista del Crystal Palace e per lunedì a Nizza. [c. p.]