«Questo è un ergastolo»

«Questo è un ergastolo» «Questo è un ergastolo» Gli azzurri: vittime di un complotto MARTINSVILLE DAL NOSTRO INVIATO soltanto esprimere il mio dispiacere per aver provocato un danno senza averne l'intenzione». Attorno a Tassotti si è raccolta la solidarietà degli azzurri. «Cosa avrebbero dovuto fare a Leonardo per un fallo molto più grave? Mica l'ha colpito apposta», ha detto Costacurta. E Maldini ha aggiunto, in polemica con i dirigenti della Fifa: «Quelli che contano fanno ciò che vogliono, cambiando le regole come piace a loro. Se vale la prova televisiva perché non l'hanno adottata anche con Zola?». Si è parlato di pena ingiusta sotto il profilo umano. Si è ricorso all'esempio dell'ergastolo per definire l'effetto che la squalifica avrà sulla carriera di Tassotti. «Così non l'hanno punito, l'hanno crimina¬ «E' una punizione sproporzionata. Non gli volevo fare male». Mauro Tassotti ha affidato a una dichiarazione scritta il commento alla squalifica che lo pone in testa alla classifica dei killer del Mondiale. Il difensore del Milan ha ammesso la colpa, contestando soltanto la durezza della punizione. «Prima di tutto mi dispiace di aver fatto male a un collega - ha spiegato - dopo le scuse del dopopartita telefonerò a Luis Enrique per dirgli della mia amarezza e per stringergli idealmente la mano. Era un momento particolarmente teso della partita, ma non cerco giustificazioni, voglio lizzato. C'è un giocatore che sta soffrendo, non meritava una punizione così grave e infamante»: è il concetto espresso da Sacchi. Nessuno se l'aspettava. «Guardate qui - dice il capodelegazione Ranucci mostrando un fax ricevuto da Dallas 1*8 luglio e firmato da Blatter -. Vi si dice che la prova televisiva vale soltanto per i casi dubbi e di scambio di persone e proprio per questo non avevano potuto cancellare la squalifica di Zola. Se alla Fifa hanno cambiato idea e ora l'ammettono anche per modificare il referto di un arbitro ce lo dovevano dire». Ma una leggerezza è stata commessa dai dirigenti federali. Che la prova televisiva fosse stata inserita in questo Mondiale lo si sapeva da un an¬ no. «In febbraio - ha aggiunto Blatter - il presidente della Commissione disciplinare, lo spagnolo Porta, lo aveva spiegato chiaramente ai rappresentanti delle finaliste». E ai giornalisti, aggiungiamo. Tanto è vero che lunedì alcuni di loro avevano avvisato i «federali» del possibile rischio ricevendo smentite. Complimenti. Ma la gestione del caso Tassotti è stata globalmente un errore. Se l'episodio «è stato grave», come ammette adesso la Federazione, si sarebbe dovuto prenderne atto prima, punendo il giocatore almeno con una multa. «Io sono abituato a essere giudicato e non a giudicare», se l'è cavata l'Arrigo. Così hanno giudicato gli altri, con mano molto più pesante. [m. a.] ppiù anar