Battere l'Italia per andarci a giocare di Gian Paolo Ormezzano

Battere l'Italia per andarci a giocare Battere l'Italia per andarci a giocare La Bulgaria ha un doping che può esser pericoloso a 27 anni e gioca nell'Amburgo SEXSYMBOL Dicono i pubblicitari PRINCETON. L'albergo dei bulgari è stato invaso da giornalisti scopritori del nuovissimo mondo calcistico e da cileni e costaricani qui per una convention di filosofi presso la celebre università di questa cittadina. Sono state due ore di affascinante bordello, i gruppi si sono mescolati, i misteri dell'universo tutto sono stati collegati a quelli, ben più grandi, della Bulgaria calcistica, arrivata a Usa '94 senza avere vinto ancora una partita su dodici in quattro Coppe del Mondo, umiliata dalla Nigeria in apertura, scherzata per il successo della Grecia cenerentolissima, trascurata per la vittoria sull'Argentina fresca orfana di Maradona, ritenuta fortunata ai rigori sul Messico... L'elenco viene fatto da Dimitar Penev, 49 anni proprio ieri: «E poi abbiamo battuto anche la Germania, in un match perfetto. La Nigeria? Perdere la prima partita si può, anche l'Italia... Siamo felicissimi di quanto fatto e decisissimi a continuare. Argentina, Germania, Italia: i tre ultimi campioni del mondo». «Non vi dò la formazione perché voglio pensarla sino all'ultimo. Ho anche l'uomo per Roberto Baggio». Ivanov o Jankov? «Non so ancora». Mentre parlava gli mettevano sul tavolo il tricolore bulgaro. Domanda: siete una squadra mosaicata economicamente e psicologicamente, chi gioca fuori confine, chi ha giocato, chi è bulgaro di Bulgaria... «Pensiamo al Paese e ai contratti». I premi? «Buoni, per molti però solo un anticipo di guadagni futuri, nel calcio ricco». Nostra indagine: perla qualificazione a Usa '94 sono stati da 50.000 a 70.000 dollari, a seconda delle presenze. Qui sono 9000 dollari per vittorie più 15.000 per ogni fase: primo gruppo, ottavo, quarto. In totale sin<"ra 36.000 dollari di vittorie, 45.000 di tre avanzamenti, totale 81.000. Se vincono con l'Italia altri 9000 più 15.000. Se vincono il titolo si vedrà. Comunque soldoni, che a Stoichkov serviranno per una Ferrari a Barcellona, agli altri per comprare un isolato a testa di Sofia. Penev ci ha più voite invitati a parlare con i giocatori. Grandi zingari, parlano tedesco, francese, spagnolo, portoghese. Letchkov gioca ad Amburgo. Ha 27 anni, è quasi calvo, ne dimostra il doppio. «Ho mandato mia moglie in Bulgaria, troppo stress. Mi dicono che se insisto a giocar bene vogliono votarmi come migliore del Mondiale. Pazzesco ma possibile. Io obbedisco a Penev. Stoichkov? Bisogna prenderlo com'è, matto e grande». Sembrano un po' tutti in attesa dell'Italia: intesa come Nazionale ma anche come contratti. Mihaylov, gran portiere: «Sto nel Mulhouse, posso liberarmi anche subito. Possibile che mi proclamino il migliore qui, anche se sono bulgaro e non ho grossi dirigenti a proteggermi». Sirakov: «Sono tornato al Lewski Sofia, dopo tanta Spagna. Segno 30 gol a stagione, ma noi bulgari siamo senza vetrina. Per questo giocheremo alla morte con voi». Il et precisa: «Non ho problemi di squalifiche e di infortuni, all'inizio temevo un torneo in cui noi dovessimo essere massacrati da vari poteri». Complesso bulgaro d'inferiorità? All'origine, ma ora si è trasformato, con varie pigmentazioni. Non si vedranno oggi al Giant's Stadium bulgari dimessi, sciapi, balcanici (Montale diceva: «E' quasi impossibile essere un grande poeta bulgaro»). Mihaylov, ancora: «Mi sento imbattibile, un portiere deve essere così. So come Baggio tira le punizioni, so anche che può inventare tiri nuovi. So che il portiere italiano si deve preoccupare delle punizioni di Stoichkov». Una notizia poi smentita aveva detto di Marchegiani al posto di Pagliuca, e lui: «Mi sembra una follia, cosa capita a Sacchi?». E poi: «Ma che mi importa degli altri? Sono il portiere più felice del mondo, mio padre Byssef, 5 volte portiere della Nazionale, ha ricevuto a Sofia tanti evviva e mi ha detto che è come se qui giocasse lui». Di nuovo Penev, nel più gran campiello della storia calcistica bulgara: «Giocheremo all'attacco, ma l'Italia non c'entra. E' che a noi piace così». Poi Balakov: «L'Italia ha una difesa fortissima, ma la velocità dei nostri attaccanti la può mettere in crisi». Balakov dello Sporting Lisbona, «portoghese» come Kostadinov del Porto, ieri sempre in camera a finire a curarsi una botta tedesca, Balakov fa: «Sono vincolato sino al 1997, ma potrei liberarmi e venire in Italia». Stoichkov ha detto che ieri l'altro aveva smentito la notizia da Sofia della mamma collassata al suo gol perché l'avevano smentita a lui i dirigenti: «Mi hanno informato ad attacco risolto, ancora un giorno di ospedale. Basta non dirle del gol che farò all'Italia». Gian Paolo Ormezzano Hristo Stoichkov, la star della Nazionale bulgara, insieme alla moglie SOFIA Nobili i due azzurri? Premiati dallo Stato GAFFE Organizzatori sbadati