L'ultimo ostacolo

Si consuma tra colpi di scena la vigilia dell'Italia che stasera a New York trova la Bulgaria sulla via della finale Si consuma tra colpi di scena la vigilia dell'Italia che stasera a New York trova la Bulgaria sulla via della finale L'ultimo ostacolo Signori bocciato, c'è Casiraghi MARTINSVILLE DAL NOSTFìO INVIATO Si cambia, naturalmente. Mussi, Berti, Casiraghi. Forze fresche contro la Bulgaria. Stavolta, il turn over coinvolge Tassotti, Conte e Massaro. Unica costante, dalla Spagna ^ oggi, la bocciatura di Signori: che da attaccante intralcia il Codino e da laterale è sprecato. Il caso Tassotti tiene in ostaggio tutto e tutti: vigilia, umori, semifinale, sguardi. Contrariato e caricato, l'Arrigo si descrive così. Parla di punizione «infamante», di barbara «criminalizzazione». Ma anche di «un motivo in più per vincere questa partita, che non è facile». Sacchi fa trenta (gare). Dalla Norvegia di Marassi ai bulgari del Giants. Mai la stessa formazione. E questo bilancio: 19 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte. Il et spiega l'ennesima rotazione: «Mussi e non Tassotti per ovvi motivi. Berti e non Conte perché lo juventino, contro la Spagna, aveva finito coi crampi. Casiraghi e non Massaro per una questione di freschezza». Il bisonte brianzolo non gioca dal 28 giugno, Italia-Messico 1-1, quando venne avvicendato dopo il primo tempo proprio da Massaro, I NUMERI D IUn solo calciatore bulgaro è approdato al campionato italiano. Si tratta di Nicolai lliev (presente sul palcoscenico Usa, ma fin qui inutilizzato) che militò per un paio di stagioni nel Bologna a partire dal 1989. 2Negli States, dopo quattro tentativi andati a vuoto, le prime due vittorie mondiali per la Bulgaria. Vittime illustri: l'Argentina campione nel 1986 e la Germania campione nel 1990. 31 reduci dell'unica sfida mondiale fra Italia e Bulgaria del 31 maggio 1986 a Città del Messico (1-1) sono i bulgari Mikhaylov, Kostadinov e Sirakov, quest'ultimo in Messico autore del gol del pareggio. 11 Gli scontri diretti fra le due Nazionali. Bilancio favorevole agli azzurI ri: 5 vittorie contro 2, e 4 pareggi. Il secondo ko è legato all'ultimo scontro: 2-1 a Sofia in amichevole il 25 settembre 1991. AA Le partite internazionali di Penev, l'esperto et della Bulgaria, che nei jf V panni di giocatore ha preso parte ai Mondiali '66, 70 e 74. Penev, come Sacchi, a Usa '94 è al primo Mondiale in panchina. [b. col.] L'Arrigo ha fretta. Illustra le virtù della Bulgaria. Tocca ferro nel dichiarare che sì, potrebbe essere un'altra Danimarca. Ripescati in extremis al posto della Jugoslavia, i danesi conquistarono la corona europea del 199^2. «Chi batte l'Argentina e la Germania, brontola il et, non può essere una squadretta. La Bulgaria non è solo Stoichkov. E' Sirakov, Kostadinov, Letchkov, un centrocampista a Lutto campo, che segna e fa segnare». Il pericolo è di perderli di vista. Cruyff ha definito «caotico» il gioco dei balcanici, e poco spettacolare quello dei nostri eroi. L'Arrigo non abbocca: «Non mi sento di sputare sentenze. Dico solo che la Bulgaria ha grandi meriti. Non ha passato, non ha santi, eppure è qui». Chi non porta rispetto, vuol dire che è pazzo. «E io non penso di esserlo», sospira. Che Mondiali sarebbero stati, e quale Italia avremmo ammirato, se si fosse giocato la sera? «Gli alibi non mi interessano. Di sicuro, abbiamo dato tutto quello che avevamo. Qualità non solo tecniche. Fantasia. Una buona cultura». Il Giants è lo stadio nel quale perdemmo la partita inaugurale con l'Eire e vincemmo quella del bivio, o la va o la spacca, con la Norvegia: prima in dieci (espulso Pagliuca), poi in nove (Maldini zoppo). Sempre il Giants è l'arena della più sconvolgente staffetta della storia recente, fuori Roberto Baggio dentro Marchegiani. Il pronostico e il destino ci strizzano l'occhio. La sfida tra il Codino e Stoichkov solletica il palato dei gourmet della pedata. Ne vedremo delle belle. Matarrese e Sacchi stanno completando le liste di proscrizione. In caso di trionfo, gli anti-arrighisti faranno bene a darsi alla macchia. Tutto fa brodo per cementare l'orgoglio e la stizza del reggimento. Anche il gomito di Tassotti, anche la legnata di Blatter. Stoichkov, per favore: almeno tu, fatti più in là. I ITALIA-BULGARIA l'autore del gol. Mussi era stato titolare contro la Nigeria, Staffette. Restauri. Ritocchi. L'ultima semifinale, a Napoli con l'Argentina, la perdemmo ai rigori. Sacchi non si volta indietro. Non gli piace. «Se giocano come dico io, vinciamo». L'hanno definito il Mondiale dei pelati, l'Arrigo contro Letchkov. C'è poco da ridere. Sono di bragia, gli occhi del vate. I bulgari gli ricordano la prima di Coppa Campioni al Milan, stagione 1988'89. Il sorteggio gli riservò il Vitocha. Una passeggiata a Sofia (2-0), una scampagnata a San Siro (5-2, poker di Van Basten). Ha paura che qualcuno non l'abbia. Aldilà della garza e della vaselina («scelta dolorosa»), il et stronca Signori: «Ha difficoltà a esprimersi sul fianco sinistro del centrocampo, e visto che ho, abbiamo, giocatori in grado di destreggiarsi al meglio, sta fuori». Non esclude che Signori e Massaro possano tornargli utili a partita in corso. Signori, in effetti, contro la Spagna risultò addirittura utilissimo: avvicendato Albertini, servì a Roberto Baggio la palla del 2-1. Insomma: fiducia allo schema che, bene o male, ha fruttato la qualificazione, il 4-4-2 con il Codino e Casiraghi di punta. Signori si metta il cuore in pace: «Lo lanciai in Nazionale quando ancora giocava nel Foggia ed era uno dei tanti». TAS SQUALIFICATO