Facile sbarcare il difficile viene dopo

Facile sbarcare il difficile viene dopo Facile sbarcare il difficile viene dopo sediare poi la Nunziatura per acchiappare Noriega che lì si era rifugiato, ma soprattutto perché il tempo è passato senza portare a soluzione gli intricati affari politico-criminali di Panama. E' quanto si teme ora anche per Haiti. Clinton è fortemente tentato dall'invasione dell'isola: se ne avvanteggerebbe grandemente la sua immagine di Presidente incerto e debole. Ma i militari - e il triste esito della Somalia è appena dietro l'angolo - vanno bene per far fuori altri militari, non per sperimentare e sostenere soluzioni politiche. Sbarazzarsi del generale Raoul Cédras non è più dell'affare di una notte; però Haiti è anche uno dei Paesi più poveri e disgraziati del mondo e le sue miserie significano anche una società completamente sfasciata, priva di quelle infrastrutture tecniche e umane sulle quali impostare un progetto possibile di ricostruzione civile. Sbarcare ad Haiti sarebbe facile, sarà molto più difficile poi poterne ripartire. E' tanto difficile che l'ultima volta che l'America ci provò dovettero passare 19 anni prima di trovare il modo per andarsene; e a vedere quello che rimase, non si potè nemmeno dire che l'operazione fosse stata un successo. Segnata da una storia disperata di fughe difficili dalle memorie dello schiavismo, Hai¬ ti è un mondo a parte perfino nell'arcipelago variegato del Caribe, dove s'affacciano tutte le Repubbliche delle banane: la sua carnalità colorata, la forza intensa delle sue radici africane, i riti e le mistiche dei suoi sincretismi religiosi, reggono la sopravvivenza di strutture di potere dove politica e magia, esoterismo e interessi mercantili, servono a perpetuare governi militari in alleanza con le otto ricche famiglie che tutto posseggono. Questo cerchio infernale era stato spezzato, tre anni fa, da un prete malato di populismo e democrazia, Jean-Bertrand Aristide, incredibilmente eletto a presidente. Il prete, che poco piaceva a tutta la vecchia Haiti dei Duvallier, durò in carica solo l'«espace d'un matin»; ci pensarono i militari a sbatterlo subito via. Gli americani non amano Aristide nemmeno loro, troppo prete, troppo populista, forse anche troppo «marxista», per i loro gusti; e ora si trovano nell'imbarazzante situazione di doverlo riportare in trionfo a Port-au-Prince. Se non fosse per l'orda di disperati che ormai minaccia di invadere gli Usa, Mr. Tentenna Clinton potrebbe anche ripensarci ancora un poco. Ma il tempo stringe e una soluzione bisogna trovarla Panama però fu una cosa nelle intenzioni e tutt'altra esperienza nella realtà: non solo perché i marines dovettero battere un «foco» di guerriglia e as¬ perctere Mimmo Candito A fianco Clinton e Kohl ieri alla Porta di Brandeburgo. Sopra Reagan a Berlino. A sinistra Kennedy con il Cancelliere Brandt nel '63

Persone citate: Bertrand Aristide, Clinton, Kennedy, Kohl, Mimmo Candito, Noriega, Port, Raoul Cédras