E' guerra tra Pivetti e la Lega

F guerra tra Rivetti e la Lega F guerra tra Rivetti e la Lega «Superficiali i giudizi di Bossi» D'Alema prima applaude, poi frena questo rappresenta un pericolo, come si è visto in questa storia del cda Rai. Capisco che ora Umberto ce l'abbia con lei, però doveva pensarci prima, non doveva darle quel ruolo perché lo sapevamo tutti come era fatta». Ed Erminio Boso, capo della corrente degli indipendentisti, che tra un sospiro e l'altro, si lamenta: «Perché la Pivetti si è comportata così? Io sono antipapista e anticlericale e non conosco le vie dello Spirito Santo, perché quelle di certo ha seguito». Colleziona sberleffi e rimbrotti, nel suo partito, la Pivetti. Solo Roberto Maroni sembra stare dalla sua parte: «In questa vicenda Irene ha battuto Berlusconi 2 a l», dice. Ma sarà un caso che a difenderla sia proprio lui? Il leghista che, come la presidente della Camera, pare stia giocando una partita in proprio che con Bossi non sembra avere niente a che fare? E ancora: è un caso che entrambi - Pivetti e Maroni strizzino l'occhio al pds? Il quale, in cerca di una sponda nella maggioranza, quando può, li ricambia con pari intensità. Eh sì, la «signora di Montecitorio» ri- ceve gli elogi sperticati sull'«Unità» di ieri. E incassa pure i complimenti di Massimo D'Alema. Il giornale di Veltroni, poi, si fa talmente trascinare dall'entusiasmo da arrivare a lodare in toto il consiglio d'amministrazione come frutto di una scelta autonoma dei presidenti delle due Camere. D'Alema cerca di salvare le apparenze e di mitigare gli ardori ctintoniani criticando Scognamiglio e paragonando Berlusconi a Kim il Sung, perché vuole dominare tutto, Rai inclusa, ma anche lui la sera prima aveva apprezzato l'indipendenza dei due presidenti. Già la sinistra non lancia proclami di guerra perché ha ottenuto un consigliere. Grazie a Sant'Irene. E la Pivetti può ritagliarsi un nuovo ruolo politico. Grazie al pds. E' evidente che ormai la Lega in declino di Umberto Bossi le sta stretta. E al senatur non resta che chiedersi se il prossimo «fuggitivo» sarà Maroni. ROMA. «Col cavolo che la rivoterei, adesso, la Pivetti. Del resto lo sapevo che sarebbe andata a finire così: io lo avevo detto che avrebbe combinato qualche casino. E infatti non ci ha ascoltato, non volevamo lottizzare, le avevamo semplicemente chiesto di mettere dei tecnici, ma quella niente: ci ha sbattuto la porta in faccia. Ha avuto una folgorazione divina, ha ascoltato qualche amico, e quindi ha scelto degli incompetenti e un ingegnere rosso. Adesso sono tutti incazzati con lei: Bossi, il nostro sottosegretario alle poste Marano... Al contrario Berlusconi e Fini con questo nuovo cda hanno realizzato i loro disegni». Non sa se ridere o piangere, Luca Leoni Orsenigo, responsabile del settore «informazione» del Carroccio. Nel dubbio, impreca in mezzo al Transatlantico di Montecitorio, dando voce al rancore dei lumbard nei confronti della presidente della Camera. Dunque, la travagliata vicenda del consiglio d'amministrazione Rai ha definitivamente incrinato i rapporti tra Irene Pivetti e il suo partito. Umberto Bossi, in privato, va ripetendo: «Ho fatto un errore a metterla lì». E in pubblico, il leader del Carroccio non si mostra di certo più accomodante: «In quel cda - dice - sono stati messi gli amici degli amici». Ma l'oggetto delle sue critiche non è da meno. E ribatte colpo su colpo: «I giudizi di Bossi - replica sferzante sono stati superficiali, impropri e infondati». E aggiunge, altrettanto dura: «Bossi si sbaglia, non credo che avesse intenzione di lottizzare, ma in certi momenti ha dato questa impressione». Non sarà ancora la rottura definitiva, però poco ci manca. E infatti gira voce che per tutta la giornata dell'altro ieri il leader dei lumbard abbia cercato invano di mettersi in contatto con la Pivetti. Ma la presidente si è negata e non ha voluto rispondergli al telefono. I sintomi di una «crisi», quindi, ci sono tutti. Basta sentir parlare qualche leghista della Pivetti. Come il capogruppo al Senato, Francesco Tabladini, che si mette le mani ai capelli: «Irene è una cattolica integralista - dice - e Umberto Boss

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