Prova di forza del Cavaliere

Prova di forza del Cavaliere Prova di forza del Cavaliere E ora tocca a Bankitalia e all'Ivi Maroni ha riunito al ministero dell'Interno i suoi due sottosegretari Gasparri di An e Lo Iucco di Forza Italia, per decidere il nuovo direttore del Sisde, cioè il nome per il posto più delicato. E dal cilindro è venuto fuori il nome del gen. Marino. «Ho preso l'ultimo che mi avevano prospettalo - racconta Maroni -: ho scartato il primo, il secondo, il terzo e ho indicato il terzo bis. Il meno conosciuto e il meno collegato». Ieri mattina, in gran segreto, si è riunito il Ciis. Assenti solo i ministri Martino e Tremonti c'è stata un po' di polemica tra Maroni e il gen. Tavormina sui «dossier». Sulle decisioni, invece, non si è discusso granché. «Si è deciso racconta Tatarella - di portare un carabiniere al Sisde per dare un segnale di cambiamento. Un uomo nuovo per rompere con il vecchio Sisde. Ma, contemporaneamente, per non mortificare la categoria dei prefetti che rappresentano il governo e lo Stato nel Paese, si è nominato Pierantoni al Cesis». Alla fine tutti contenti perché si è cambiato. E visto che il criterio scelto è staio quello dell'«azzeramento», malgrado Maroni avesse pensato in passato di salvare Salazar e Berlusconi il gen. Tavormina, è difficile che in futuro saranno fatte eccezioni per qualcuno: l'aria è cambiata. E la conferma viene da quello che è riuscito a dire il ministro dell'Interno sui divani di Montecitorio parlando dei suoi primi sessanta giorni al Viminale. «Io - ha rac-