Allarme dell'Osservatorio del Lavoro necessari più part-time e flessibilità

Allarme dell'Osservatorio del Lavoro: necessari più part-time e flessibilità Allarme dell'Osservatorio del Lavoro: necessari più part-time e flessibilità In 18 mesi persi 823 mila posti // crollo investe anche i servizi ROMA. Occupazione a picco: dall'ottobre del 1992 all'aprile del 1994, cioè in un anno e mezzo, c'è stata una perdita secca di 823 mila posti di lavoro, oltre la metà dei quali (480 mila) è «scomparsa» tra l'aprile del '93 e l'aprile di quest'anno. Ma le prospettive lasciano sperare, soprattutto se verranno utilizzati nuovi strumenti come il part-time e il lavoro interinale. A sostenerlo è il sesto rapporto sull'occupazione dell'Osservatorio del ministero del Lavoro e della Fondazione Brodolini, presentato ieri da Renato Brunetta, esperto del Cnel. Il dossier ha sottolineato che a questi 823 mila posti (un terzo nell'industria, un terzo in agricoltura e un terzo nel terziario) bisogna aggiungere quelli persi tra il maggio del 1992 (che costituisce il picco occupazionale toccato dal sistema economico) e l'ottobre dello stesso anno. Il numero non è ancora disponibile, ma è stato stimato sulle 575 mila unità. «Facendo la somma - ha rilevato Brunetta - il costo della crisi in termini occupazionali può essere stimato, nell'aprile 1994, in circa un milione 400 mila unità». A fronte di questi dati, ad aprile '94 è stata registrata una ripresa dell'occupazione (93 mila unità in più) e contemporaneamente un aumento della disoccupazione, dovuto in primo luogo «all'afflusso di lavoratori espulsi dal processo produttivo». «I disoccupati in senso stretto - ha aggiunto Brunetta - sono passati dal 35% al 38% del totale delle persone in cerca di lavoro. Poi gli effetti dello scoraggiamento hanno frenato l'espansione delle persone che cercano lavoro per la prima volta». Ultimo fattore che ha provocato l'aumento della disoccupazione nell'aprile '93, è stato il calo di coloro che tornano sul mercato del lavoro dopo un periodo di inattività. Infatti - ha sottolineato Brunetta - se i posti persi sono stati 823 mila, solo la metà dei disoccupati si è rimessa in cerca di lavoro, mentre l'altro 50% rimasto inattivo ora, con la ripresa economica, sta rientrando nel mercato del lavoro: «Questo spiega la crescita del tasso di disoccupazione dall'I 1,3% all' 11,6%, soprattutto per la crescita al Sud (dal 18,8% al 20,1%), men- tre si riduce al Centro-Nord (dal 7,8% al 7,6%)». E chi sono i 93 mila occupati in più dell'aprile di quest'anno? In prevalenza donne: 51 mila nell'industria e 33 mila nei servizi al Nord; 42 mila nei servizi al Centro. Ma vediamo quali sono gli scenari positivi: da un minimo di 84.000 ad un massimo di 250.000 posti l'anno. Ma quest'ultima ipotesi potrebbe realizzarsi soltanto se la ripresa, ormai avviata, sarà accompagnata da una serie di misure dirette a regolarizzare e stimolare il mercato del lavoro, attraverso strumenti quali i contratti cosiddetti atipici (part-time, termine e lavoro interinale). Se ciò avvenisse, alle soglie del Duemila potrebbe essere interamente recuperato il milione e 400 mila posti di lavoro persi dal maggio '92 (quando si avvertirono i primissimi segnali della crisi economica) allo scorso aprile. Ma Brunetta non ha escluso «un effetto molla» in grado di rendere più veloce il recupero. Francesco Bullo «Possibile aumentare il numero di occupati ma assieme alla ripresa ci vogliono le norme» STO 1 1.400.000 IN DUE ANNI I POST » SALTATI " 823.000 TRA OTTOBRE '92 E APRILE '94 575.000 TRA MAGGIO E OTTOBRE '92 400.000 NELL'ULTIMO ANNO DIOJI 312.000 NEL MEZZOGIORNO 300.000 NELL'AGRICOLTURA 240.000 NEISERVIZI AMMORTIZZATORI SOCIAU: VI HANNO FATTO RICORSO 722.000 NEL 93 836.000 NEL '94 Il ministro del Lavoro Clemente Mastella

Persone citate: Brunetta, Clemente Mastella, Francesco Bullo, Renato Brunetta

Luoghi citati: Roma