Sanguineti «Finiscono per parlarci di sé» Pontiggia «Si staccano facilmente dal testo» di Marco Neirotti
Autori allo specchio Autori allo specchio Sanguineti: «Finiscono per parlarci di sé» Pontiggia: «Si staccano facilmente dal testo» BACCHETTATE sulle penne tedesche. E che dire di quest'Italia dove da sempre narrativa, poesia e critica sono spesso e volentieri mescolate in un'unica mano, I e dove sempre più ci si recensisce a vicenda? Secondo lo storico della letteratura Alberto Asor Rosa non c'è contraddizione fra genio poetico e critica: «Basta guardare al passato. Leopardi ha scritto pagine critiche fra le più alte». E i contemporanei? C'è qualche bell'esempio negativo? «In questo momento non mi vengono in mente», risponde. E aggiunge: «Mo- ravia ha scritto bellissimi saggi critici». E regola non esiste nemmeno per il poeta Edoardo Sanguineti: «Il passato ci mostra figure al contempo di produttori e interpreti della letteratura, da Dante a Foscolo». Ma Sanguineti sottolinea un altro aspetto: «Nel caso di uno scrittore importante quello che andiamo a leggere nei suoi saggi critici non è tanto il giudizio, quanto un complemento del suo pensiero: andiamo a vedere "che cosa gli serve", la direzione che dà al suo lavoro, che cosa ama o detesta». Insomma, lavoro critico come confessione? «Sì, perché quando parla di uri testo finisce per regolarlo sulla propria poetica. Prendiamo Manganelli: parla di suoi gemelli, suoi doppi, finge di parlare d'altro ma parla di sé. All'inizio Manganelli pensava di orientarsi verso una critica accademica, qualche saggio giovanile te- stimonia lo sforzo di essere oggettivo, ma poi passa rapidamente a enunciare la propria poetica, l'autore è diventato un pretesto». Allora, una critica di valore ma non oggettiva? Secondo Giuseppe Pontiggia «in generale gli scrittori sono buoni critici, ma non hanno l'attenzione circoscritta all'oggetto tipica del lavoro analitico: non raccontano soltanto l'oggetto, muovono dal testo e fanno percorsi che illuminano lo sfondo in cui il testo è inserito, parlano più facilmente anche di cose che si possono associare, collegare». Un po' più protagonisti? «Senz'altro mettono di più di sé, partono dal libro e si muovono per associazioni, con sguardi su altre cose». Parliamo di qualcuno in particolare? «Parlano già abbastanza loro». Marco Neirotti
Persone citate: Alberto Asor Rosa, Edoardo Sanguineti, Foscolo, Giuseppe Pontiggia, Pontiggia, Sanguineti
Luoghi citati: Italia
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