Minacce e attentati

Minacce e attentati Minacce e attentati Boss in cella La figlia dirige il racket PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' vedova di mafia, figlia e cugina di boss in carcere, ad Alcamo, paese di vino e di cosche nel Trapanese. Ha deciso di scendere in campo direttamente, cominciando a estorcere denaro a proprietari terrieri, p roff sionisti e commercianti. La sua gestione del . - .vp* è stata durissima, senza "''una indulgenza per le vittime: se non pagavano, subivano attentati, il più delle volte l'incendio dell'auto la notte sotto casa, poi telefonate e minacce con le più cupe promesse di morte. Ieri Anna Greco, 34 anni, è stata arrestata nel cimitero di Alcamo mentre riceveva un pacco con 30 milioni da una delle vittime, un commerciante che stanco dei soprusi si era rivolto alla polizia. L'uomo ha seguito le istruzioni contenute in una delle lettere anonime recapitategli dal racket. Ha varcato il cancello del cimitero e ha raggiunto la tomba del boss Vincenzo Milazzo, nemico giurato dei Greco, che sono soltanto omonimi dei più noti palermitani. Lì ha deposto i soldi in un cespuglio, allontanandosi. Qualche attimo ed è giunta Anna Greco che ha preso il pacchetto, ma è stata bloccata dagli agenti. Ora è in cella per tentativo di estorsione. Figlia di Lorenzo Greco, che sta scontando 8 anni di reclusione per associazione mafiosa, e cugina di Lorenzo, condannato all'ergastolo, primo killer della cosca, Anna aveva continuato a farsi forte col prestigio dei familiari. Una donna tutta d'un pezzo, stando alle confidenze di alcuni pentiti e a giudicare dalle laconiche dichiarazioni raccolte ad Alcamo dove il tasso di omertà è altissimo. Due anni fa la faida tra i pastori legati al gruppo dei Greco e i trafficanti di droga del clan Milazzo aveva fatto 26 morti. Tra gli uccisi anche Domenico Parisi, marito di Anna, operaio della Forestale (incensurato) assassinato con due compagni di lavoro mentre rientrava a casa in auto. I Milazzo sono sempre stati amicissimi di Totò Riina. Vincenzo Milazzo, spinto dall'ambizione, aveva impiantato in contrada Virgini la più grande raffineria di eroina d'Europa: un miliardo al giorno il giro d'affari, fino all'irruzione della polizia nell'aprile '85 dopo la soffiata di un pentito. I cadaveri di Vincenzo Milazzo, della sua donna Antonella Bonanno e di un fratello minore di lui, Salvatore, grazie alle confidenze di un altro pentito sono stati trovati mesi fa sepolti in una cava di marmo abbandonata a cinque chilometri da Alcamo, a Balata di Baida. Un orrendo messaggio di morte inviato alla cosca vincente uollegata a Riina proprio mentre .1 racket delle estorsioni metteva «sulla graticola» mezza Alcamo con tre o quattro attentati alla settimana. Antonio Ravidà

Luoghi citati: Alcamo, Europa, Milazzo, Palermo