Manette al nonno dei fratellini contesi

Brindisi, mesi fa aveva fatto sottrarre i nipoti al figlio accusandolo: «Maltratta i tre bimbi Brindisi, mesi fa aveva fatto sottrarre i nipoti al figlio accusandolo: «Maltratta i tre bimbi Manette al nonno dei fratellini contesi Deve rispondere di violenza carnale ai danni della nuora L'avrebbe anche minacciata con la pistola davanti ai piccoli BRINDISI. Il nonno buono, innamorato dei nipotini al punto da farli sottrarre al papà «violento» e alla mamma «donnaccia» con un paio di esposti al tribunale per i minori. E il nonno cattivo, tiranno con il vizietto di infilarsi nel letto della nuora per violentarla sotto gli occhi dei piccoli. Ha due volti Umberto Martina, 65 anni, ex guardia giurata. Un anno fa accusava il figlio di maltrattare i bambini e di farli vivere in una casa improvvisata accanto a una donna che si prostituiva in loro presenza. Ieri è stato arrestato per maltrattamenti, atti di libidine e violenza carnale. Quattro mesi fa era stato rinviato a giudizio, su denuncia del figlio, per maltrattamenti e minacce. Una svolta clamorosa nella vicenda di Sebastiano, Umbertino e Ginetta, i fratellini la cui storia aveva provocato un'ondata di polemiche sull'operato del tribunale per i minori di Lecce. L'arresto del nonno paterno, l'accusatore, è destinato a farle continuare. A gennaio i bimbi erano stati allontanati dalla famiglia su decisione del tribunale. Un'assistente sociale aveva bussato alla porta della vecchia pretura di via Brandi trasformata in un provvisorio e abusivo ricovero per senzatetto e se li era portati via, in lacrime, strappandoli a papà e mamma, Giuseppe Martina, un bidello invalido, 29 anni e Anna Simpson, ventiquattrenne. Portati all'Ipai, l'Istituto per l'infanzia, era scoppiato il caso. Francesco Rubino, il pediatra, aveva contestato le relazioni che parlavano di stato di denutrizione e di condizioni precarie: «I bambini stanno benissimo e dovrebbero vivere con i loro genitori. Non possono essere trattati così». Il medico segnalò il caso al Consiglio superiore dell;; magistratura e, per protesta, si dimise dall'incarico. Sebastiano, 5 anni (nato da una precedente relazione di Anna Simpson); Umbertino, 3 anni e Ginetta, 1 anno e mezzo, subirono il trauma del distacco. Per giorni fissavano le finestre, aspettavano i genitori, rifiutavano di avere rapporti con gli assistenti sociali e non mangiavano. Ginetta tornò poco dopo con la madre, Sebastiano e Umbertino - trascorso un breve periodo con la zia materna alla quale erano stati affidati - da giugno sono di nuovo con i genitori, nella vecchia pretura, ma affidati ai servizi sociali. Il legale della famiglia, Sergio Conte, ha chiesto la revoca dell'affidamento. La storia. Qualche anno fa Giuseppe Martina e Anna Simpson si incontrano. Lui è bidello all'Istituto alberghiero, non ha il braccio destro: lo ha perduto a 16 anni in un incidente stradale. Lei è nata in Inghilterra, ma di inglese non conosce una parola. E' sempre vissuta qui, a Brindisi, città della madre, con la sorella Iris. Anna è una ragazza madre, ha un figlioletto, Sebastiano. Giuseppe li invita entrambi a stare a casa del papà, a Tuturano. La loro unione comincia così. E anche i guai. Un anno fa, la donna confessa a Giuseppe: «Tuo padre cerca di violentarmi». Sulle prime il giovane non le crede. Allora una mattina finge di uscire e invece si apposta dietro la finestra. La sua testimonianza è decisiva. Giuseppe ha confermato le parole della sua compagna. Nonno Umberto sarebbe entrato spesso nell'appartamento del figlio (per questo ò accusato di violazione di domicilio) e si sarebbe infilato nel letto della nuora, tentando di violentarla sotto gli occhi dei bambini e minacciandola con una pistola. Giuseppe decide di fare i bagagli. Porta via la famiglia. Il padre non ci sta. Infatti un giorno lo raggiunge a scuola, estrae la pistola di ex guardia giurata e lo minaccia. Viene denunciato. Il nonno, ad aprile del '93, aveva presentato il primo esposto contro figlio e nuora. Il secondo lo presenta a novembre. Nel '94, il 24 gennaio, i fraLcllini vengono tolti ai genitori. Ma a febbraio Umberto Martina, per le minacce al figlio, vie¬ ne rinviato a giudizio. Poi, ieri, con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Gaetano Buonfrate su richiesta del sostituto procuratore Leonardo Leone De Castris, il nonno finisce in galera. Al tribunale per i minori, il procuratore Donato Palazzo replica alle critiche: «Rispetto tutto quel che si è detlo. Punti di vista. Ma io sono abituato a valutare i fatti. E non sempre sono affidabili le valutazioni di chi studia i casi a tavolino. Rispetto le opinioni di chi abbia conoscenza diretta dei fatti. Ma io qui non ho visto nessuno». Sandro Tarantino La famiglia Martina: Umberto, 65 anni (primo da sinistra), è stato arrestato ieri per violenza carnale

Luoghi citati: Brindisi, Inghilterra, Lecce