«Basta con la tv uguale per tutti» di S. Lue

«Basta con la tv uguale per tutti» «Basta con la tv uguale per tutti» ROMA. «O la Rai cambia drasticamente i suoi prodotti oppure continua a fare televisione generalista, come oggi, ma allora l'unica soluzione ai suoi problemi è tagliare gli organici»: Mauro Miccio, neoconsigliere Rai, non usa giri di parole. L'«uomo nuovo» che qualcuno dice gradito ad An, altri a Forza Italia, altri ancora a Buttiglione e al ppi («in realtà ho molti buoni rapporti in vari partiti, ma sono un tecnico e non accetto padrinati», replica lui) chiede, però, innanzitutto «lumi» al Parlamento: «Sono le Camere a doverci dire presto qual è il ruolo pubblico che la Rai deve assolvere». Che vuol dire che la Rai deve rinnovarsi drasticamente? «Vuol dire che tra pochi anni avremo la tv interattiva, centinaia di satelliti sulle nostre teste a irradiare di tutto, dobbiamo ripensare, per tempo, il prodotto televisivo ed imparare a suddividere il grande pubblico delle tv tradizionali in tanti gruppi differenti, che chiedono prodotti differenti». E perché vuol farlo fare alla Rai? «Perché di Rai dovrò occuparmi, ma sono convinto che questa sia una riconversione obbligata anche per la Fininvest». Ritiene che sarà un compito facile tutelare il ruolo della Rai contro un concorrente che è proprietà del presidente del Consiglio? «Comunque si risponda, a questa domanda, si sbaglia. Rinvio la risposta a quando avrò comunicazione formale della nomina. Comunque se è vero che c'è un problema culturale e commerciale nel futuro della Rai è altrettanto vero che l'informazione pluralista va comunque garantita, perché è davvero l'unica garanzia possibile di democrazia in un Paese moderno». Lei è stato assistente universitario di diritto commerciale e da cinque anni gestisce le attività editoriali del gruppo Abete. Eppure si dice che la sua sia stata una nomina politica, targata An... «Ho amici in vari gruppi politici, compresa An. Ma credo che la mia sia stata una nomina tecnica. Mi incuriosisce sapere da chi sono stato proposto, se dal presidente del Senato o da quello della Camera. Certo è che i nomi indicati nei giorni scorsi, per quanto autorevoli, mi sembravano di caratura politica più forte e netta di quelli che compongono la rosa approvata oggi», [s. lue]

Persone citate: Buttiglione, Mauro Miccio

Luoghi citati: Roma