Tutti al funerale di Freud Psicoanalisi al capolinea?

discussione. Duemila specialisti a Parigi: troppo lunghi i tempi della terapia discussione. Duemila specialisti a Parigi: troppo lunghi i tempi della terapia Tutti al funerale di Freud Psicoanalisi al capolinea? PARIGI ;-j A psicanalisi non oltrepaspi sera le Colonne d'Ercole del I i 2000. E' quanto risulta da Mèi un sondaggio (ne dà conto il settimanale Globe Hebdo) secondo cui mai come oggi la disciplina è stata tanto attaccata. «Psicanalisti di tutto il mondo, unitevi!»: potrebbe essere questo lo slogan del convegno che si è aperto ieri al Palais des Congrès. Sino al 13 luglio duemila psicanalisti, senza distinzione di Paesi né scuole, faranno il punto sulla salute della cura fatta di parole e silenzi. Ufficialmente il tema da dibattere è ben altro: freudiani e lacaniani riuniti dovrebbero, nel primo congresso mondiale di simili proporzioni, affrontare la conclusione della cura. Un'analisi può finire? C'era battaglia in materia. I lacaniani indicavano un limite preciso, i freudiani no o per lo meno con molte più riserve. Oggi le posizioni sono più sfumate, ma il tema specifico passa per l'uomo comune in secondo piano. L'assise psicanalitica del Palais des Congrès viene percepita dai non addetti come ostinata resistenza alla conclusione assai più definitiva dell'era dell'inconscio. Tra i maitres d'oeuvre dell'VIII Rencontre Internationale du Champ Freudien, vi sono psicanalisti francesi di fama: Eric Laurent, Marie-Christine Hamon, Pierre Naveau, Colette Soler, Guy Trobas. Prevedono maggior coesione tra schieramenti ieri antagonisti di fronte al tiro incrociato che la terapia senza medicine sta subendo. Da un lato il sociobiologismo americano, da un altro i genetisti, in Francia comitati di salute etica e generici «umanisti». Cominciando da questi ultimi, l'attacco va alla programmatica freddezza dei rapporti tra chi cura e chi è curato (freddezza peraltro soggetta a frequenti, perniciose cadute, dal semplice transfert alla più deleteria implicazione sessuale). In un Paese come la Francia che vive oggi una stagione tutta all'insegna del buon cuore, della carità altruistica e del magniloquente «intervento umanitario», un Paese i cui eroi per eccellenza sono personaggi come Kouchner (il medico fondatore di Médecins sans Frontières), l'abbé Pierre (il difensore dei diseredati, padre di Emmaus) e il comandante Cousteau (l'amico della natura), la silenziosità e l'impenetrabilità supposta dello psicanalista paiono inaccettabili, sintomo di mancanza di calore umano. «L'essenziale sarebbe capire, rispondono i congressisti citati, che l'ostruzionismo dei cosiddetti urna nisti nasce da una stortura di con cetto: quando si ha a che fare con l'angoscia o simili sintomi psichici, colui che ne è soggetto non deve essere rassicurato ma interrogato. Esigenza rispetto alla quale il calore umano è poca cosa». Quanto ai Comitati di salute etica, recentemente costituitisi (già parecchie migliaia di accoliti, di estrema destra, sfilano scandendo slogans come «Aids figlia della pornografia» o inneggiando alla censura come sistema educativo), per loro la psicanalisi è immorale tout court. Proibito persino esplicitare il perché. Chi è mentalmente disturbato, deve - è un obbligo etico - rivolgersi allo psichiatra che è medico ed è in grado di prescrivere la medicina adeguata. Il discredito della psicanalisi in favore dello psicofarmaco è il vero punctum dolens. Altra stortura, dicono gli psicanalisti: «Niente di più facile che trangugiare il buon prodotto, che richiama alla mente le prime soddisfazioni orali... Ma il sintomo torna se non è esaurita la fonte. A quella il farmaco non arriva». Pia illusione dunque il male oscuro, la depressione, debellabile con le pastiglie? «Inganno». Per quel che riguarda la concezione genetica del mondo - genetici l'alcolismo, l'omosessualità, ecc. sempre più in voga in America, la risposta è altrettanto categorica. «La psicanalisi non nega nessuna scienza, la genetica come le altre. E' anzi totalmente conscia di esser potuta nascere solo nel solco della scienza. Ma la genetica non spiega tutto della trasmissione tra i genitori e il bambino. Ad esempio in fatto di malattie mentali. Se si vuol sapere a che punto sono le ricerche sul "gene della schizofrenia", si legga un articolo recente sulla questione (rivista Syiiapse, maggio 1994) e si vedrà come le ingenue speranze di corrispondenza tra malattia mentale ed errore genetico stiano svanendo. E' la genetica stessa che fa dissolvere i miraggi della genetica». Gli psicanalisti ne approfittano per lanciare un contro-allarme, in questa che loro considerano una simulazione di guerra. Abituati a capire i desideri della gente, affermano di essere oggi ansiosi rispetto al desiderio degli scienziati, «I progressi della scienza producono inquietudine sulla loro applicazione». E la contestazione artistica? Al tempo dei surrealisti si riteneva che la psicanalisi fosse un ausilio per il poeta. Gradualmente, si è fatta strada l'opinione che il passaggio sul divano svuoti l'immaginazione. A questo non c'è risposta. A meno che non sia la risposta più importante: la creazione come conclusione della cura. Certo una via per portare la psicanalisi ben al di là delle Colonne d'Ercole. Psicofarmaci e «pillole della felicità» contro anni di sedute sul lettino ll'VIII du analiurent, re Narobas. e tra sti di a terado. Da erica Franeneriultimi, matica i cura raltro se cat alla essuaati, che i urna di con re con sichici, eve esrogato. il caloute etisi (già liti, di ne della cura. Certo una via per portare la psicanalisi ben al di là delle Colonne d'Ercole. sponde: «Già nellAmerica già si va ho un guaio, risoltre problemi. Il pricose che potevanoNovecento, ricche10 milioni l'anno. sostanzialmente snon è più una barriMa la richiestaDice la psicoanalisadegua, è cambiapossibilità di usacassa di risonanzate. Una volta l'anaandava alla ricercstorica». Ingiustifichimica" che aveshock. Però il farusarla sarebbe asmica non risolve conflitti. Se io pos0 suicidio, ben vere alla radice deinamica non sonovello non è fatto rare in tandem no Sotto: disegno di Escher. In alto, da sinistra Umberto Galimberti e Francesco Monaco

Persone citate: Colette Soler, Cousteau, Eric Laurent, Francesco Monaco, Freud, Guy Trobas, Kouchner, Marie-christine Hamon, Pierre Naveau, Umberto Galimberti

Luoghi citati: America, Francia, Parigi