Che fatica il dopo-Delors

I colloqui dei Grandi non sbloccano la corsa alla successione I colloqui dei Grandi non sbloccano la corsa alla successione Che fatica il dopo-Pelors Perde quota Amato e spunta Santer NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO I Dodici faticano più del previsto a trovare il successore di Jacques Delors e i colloqui tra Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia in margine al G7 non hanno permesso di fare passi avanti. Intanto le tensioni crescono, con i francesi che si chiedono se sia veramente necessario il vertice straordinario convocato dal cancelliere Kohl per il 15 luglio proprio allo scopo di sciogliere l'impasse e i tedeschi, piccati, che insistono per tenerlo. La rosa dei papabili nel frattempo si trasforma. Le quotazioni di Giuliano Amato, che pure continua ad essere sostenuto dagli inglesi (Major: «Ho grande stima di lui»), calano decisamente, anche perché non sono sostenute dal governo italiano (che invece punta tutto sull'investitura della Ue alla candidatura di Renato Ruggiero alla direzione dell'Organizzazione mondiale del commercio). Il nome nuovo messo in circolazione ieri al vertice è quello di Jacques Santer, premier democristiano del Lussemburgo. Nessuno dei quattro leader si è finora opposto, ma un consenso generale è ancora molto lontano. In corsa rimangono altri due candidati: l'irlandese Peter Sutherland, direttore del Gatt, appoggiato dalla Gran Bretagna, e il danese Poul ScWueter, le cui quotazioni sono però crollate ieri pomeriggio quando il cancelliere Kohl, interpellato in proposito, ha detto: «Volete sapere se Schlueter è il mio candidato? La risposta è no». Il ministro degli Esteri Antonio Martino pensa che le possibilità di trovare un accordo prima del 15 luglio «sono modeste». Il suo collega Alain Juppé propone di parlarne per telefono. Gli inglesi non sem¬ brano avere particolare fretta e sostengono che tutto si sta svolgendo in un clima «di gran serenità». Tutto questo tirare per le lunghe finisce per innervosire i tedeschi, che invece vogliono accelerare i tempi per evitare di dover dedicare la loro presidenza alla ricerca di un successore di Delors. Da qui l'insistenza per il vertice straordinario. Non è un mistero che Helmut Kohl avrebbe promosso volentieri Felipe Gonzalez. Il premier spagnolo insiste che non è interessato e il cancelliere tedesco ha pubblicamente ehminato il suo nome dalla rosa. Ma il fatto è che la sua candidatura continua ad aleggiare. John Major potrebbe approvare un socialista dopo aver bocciato un democristiano (Jean Lue Dehaene) e non perdere la faccia con la destra del suo partito? Difficile, rispondono negli ambienti diplomatici, e forse non è casuale che il premier britannico sia tornato ieri ad agitare la minaccia di un veto «qualora gli interessi della Gran Bretagna» non fossero tutelati. Il candidato ideale? «Un liberista, sostenitore della Nato, fedele a tutti i membri della Cee». [a. d. rob.] Giuliano Amato perde qualche colpo nella corsa al dopo-Delors

Luoghi citati: Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Napoli