Fiamme gialle un altro arresto

Fiamme gialle/ un altro arresto E oggi nel carcere di Peschiera sarà interrogato il generale Cerciello Fiamme gialle/ un altro arresto Nuovi dubbi sul suicidio del maresciallo Laudi MILANO DALLA REDAZIONE Il suicidio di Agostino Landi, maresciallo della Guardia di Finanza che sabato mattina si è sparato dopo dieci giorni di carcere e la confessione, non ferma l'inchiesta sulla corruzione tra i militari della Finanza. Ieri è stato arrestato il maresciallo maggiore Donato Beriah, su ordine di custodia cautelare firmato dal gip Andrea Padalino. E oggi il generale di brigata Giuseppe Cerciello, che da due giorni si trova nel carcere militare di Peschiera, sarà interrogato da Pedalino e Di Pietro. A Beriah, 49 anni, originario di Stregna (Udine), in forza al nucleo di polizia tributaria di Milano, è contestato un episodio di corruzione avvenuto prima del 1992. Beriah è slato portato nel carcere militare di Peschiera, 1 interrogatorio è previsto per i prossimi giorni. Intanto il sostituto procuratore Marco Maria Alma, titolare delle indagini sul suicidio di Agostino Landi, potrebbe aprire una inchiesta per accertare come mai non siano state sequestrate le armi che il maresciallo (mandato a casa agli arresti domiciliari) ave va nel suo appartamento: un fucile e una pistola, la 7,65 che ha usato per uccidersi. «Le armi - ha detto il magistrato - erano regolarmente denunciate, ma al momento degli arresti domiciliari gli è stata sequestata solo la pistola di ordinanza». Oggi verrà eseguita l'autopsia, dopo che saranno state effettuate le «stubs-kits» (il guanto di paraffina) per trovare tracce di polvere da sparo. Il sostituto Alma ha confermato che dalla pistola del maresciallo sono stati sparati tre colpi: «Dobbiamo accertare se tutti e tre lo hanno colpito». E in questa vicenda ci sono alcuni particolari che devono essere ancora vagliati. «Per esempio - dice Alma - è strano che il sottufficiale non abbia lasciato nessun biglietto di addio alla moglie». Pochi minuti prima, aveva parlato al telefono col suo avvocato che gli aveva ricordato l'interrogatorio in Procura. Il maresciallo, secondo il racconto del legale, non era preoccupato per sé ma per la moglie. Al difensore avevo detto più volte: «Speriamo regga bene davanti a questa vicenda». Un altro particolare strano, a giudizio di Alma, è che la moglie si era assentata da casa per circa mezz'ora e al suo ritorno sostiene di non essere riuscita a aprire la porta. «Pochi attimi dopo - ha riferito Alma - dal pianerottolo ha udito i tre colpi e quando ha tentato di riaprire la porta, questa era stranamente aperta, come se qualcuno l'avesse sbloccata da dentro per lasciare l'abitazione approfittando della comprensibile agitazione della moglie». E' una testimonianza che il magistrato vuole approfondire.

Luoghi citati: Beriah, Milano, Stregna, Udine