Interpellanze con mazzetta di Fabio Galvano
Due milioni per ogni intervento a favore di industrie amiche GRAN BRETAGNA Due milioni per ogni intervento a favore di industrie amiche Interpellanze con manetta Sotto accusa due deputati di Major LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Poveri tories. Per la prima volta dopo due anni di batoste hanno trovato un sondaggio che li dà in lieve ripresa, e subito altri due scandali - veri o presunti, e comunque ancora da dimostrare - li fanno ripiombare nella palude del sospetto. L'ultimo caso è quello di due deputati conservatori - entrambi segretari parlamentari che è il più basso grado fra gli incarichi di governo - accusati ieri dal Sunday Times di avere accettato mille sterline (quasi due milioni e mezzo di lire) da un giornalista in veste di uomo d'affari per fare interrogazioni parlamentari che avrebbero favorito un presunto interesse commerciale del finto businessman. Entrambi i deputati naturalmente negano; ma intanto sono stati sospesi dal loro modesto incarico di governo in attesa di un'indagine. Il primo ministro John Major, a Napoli per il vertice del G-7, non ha voluto commentare; ma l'accusa è grave. Non meno dell'accusa che impli- citamente è stata rivolta all'ex deputato conservatore Lord Archer, meglio noto come Jeffrey Archer autore di romanzi di grande successo internazionale e candidato addirittura alla presidenza del partito nel rimpasto ministeriale che Major ha annunciato per le prossime settimane. Si è saputo che Archer è sotto inchiesta per un possibile caso di «insider trading»: avrebbe acquistato azioni di una compagnia televisiva dopo avere saputo di un'imminente «opa» dalla moglie, che era nel consiglio d'amministrazione di quella società. Anche lui, naturalmente, nega: con grande vigore. I due deputati accusati d'essersi fatti pagare per le interrogazioni sono Graham Riddick e David Tredonnik. Al primo era stato chiesto di scoprire, secondo il Sunday Times, se una fittizia società avesse avuto contratti di lavoro con il ministero degli Affari sociali: restituì l'assegno dopo avere saputo che quel ministero non era a conoscenza della società in questione. Il secondo, dopo avere ricevuto l'assegno per un'interrogazione su un farmaco inesistente, ha indicato l'intenzione di versarlo a un'opera caritatevole. Il primo intende querelare il giornale accusando il giornalista di avere mentito per intrappolarlo; il secondo dice di essere stato sorpreso dall'assegno. Ma il giornale afferma che entrambi hanno accettato il pagamento, in un'indagine che ha coinvolto 10 tories e 10 laboristi. Una bolla di sapone? Può anche darsi. Decisamente più grave è la vicenda che coinvolge Jeffrey Archer. La sua nomina a presidente del partito appare compromessa, e una sua futura assoluzione sarebbe tardiva. Quel che è peggio, secondo la stampa inglese, è che la «soffiata» sull'indagine del ministero per il Commercio sia stata data in persona dal ministro, Michael Heseltine. Perché è stato fatto filtrare il nome di Archer e non quello degli altri indagati? Bisognerebbe chiederlo a Heseltine; ma non è forse casuale che Archer sia un super-fedele di Major, suo futuro rivale in una probabile sfida per la leadership dei tories. Fabio Galvano
Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Napoli
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