Fuga solitaria a Pompei l'ultimo sgarbo di Hillary di Fulvio Milone

Berlusconi: promossi a pieni voti Fuga solitaria a Pompei l'ultimo sgarbo di Hillary LA GUERRA DELLE FIRST LADIES GNAPOLI OOD bye Naples». Hillary torna a casa, salutata da una città che la ricorderà con simpatia e dalle altre first lady che non rimpiangeranno certo la sua compagnia. La signora Clinton, con marito, madre e figlia al seguito, è salita sull'aereo alle 19,30 in punto, alla fine di una giornata che ha lasciato ancora una voltaa l'amaro in bocca a Veronica Lario. La moglie del presidente del Consiglio, che nei tre giorni del G-7 vestiva i panni della padrona di casa, ha dovuto subire l'ennesimo affronto di Hillary, che ha disertato quasi tutti gli impegni previsti nel programma dedicato alle first ladies. Anche ieri non ha seguito la signora Berlusconi, che aveva organizzato una visita agli scavi archeologici di Ercolano. Non ha nemmeno partecipato al pranzo offerto dal prestigioso circolo «Canottieri Savoia». Ha fatto ancora una volta di testa sua e, dopo una lunga passeggiata nel centro antico della città, ha concluso il suo soggiorno napoletano fra le meraviglie dell'antica Pompei, distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Accompagnata dalla figlia e dalla madre, si è fatta spiegare dal sovrintendente Baldassarre Conticello tutte le tecniche di restauro dei reperti che ancora oggi, dopo quasi duemila anni, continuano a venire alla luce. Dopo una colazione a base di pesce e carne nel ristorante degli Scavi archeologici, ha ammirato i resti del Teatro Grande, i templi di Iside e di Giove e un edificio della corporazione dei lanieri, dedicato alla dea Eumechia. Qui Conticello ha tentato una battuta spiritosa: «Vede, signora? Anche allora le donne comandavano, al punto che le sedi delle corporazioni erano protette non da dei, ma da dee». Hillary, però, ha fatto finta di non sentire e muta come un pesce, ha continuato a guardarsi intorno. Alle 16,45, mentre il gruppo visitava la Casa dei Vettii, costellata da affreschi a dir poco osé, Pompei è entrata in fibrillazione: i cancelli del'area degli scavi si sono spalancati per lasciar passare Bill Clinton, finalmente libero dagli impegni del G-7. La «coppia imperiale», com'è stata ribattezzata a Napoli, ha proseguito nel suo itinerario fermandosi nella Casa dei Casti Amanti, dove in tempi 1 ocenti sono stati scoperti gli scheletri di un'intera famiglia che fu uccisa dai gas velenosi sprigionati con l'eruzione del Vesuvio. Gli addetti alla sicurezza hanno avuto un bel da fare per tenere a bada gli altri visitatori che hanno subito riconosciuto la coppia. Tra applausi e gridolini di gioia prove¬ nienti soprattutto dalle comitive di turisti americani, Bill e Hillary si sono congedati dal sovrintendente. Lei non avrebbe voluto lasciare Pompei, ma poco prima delle 19 ha dovuto cedere alle insi¬ stenze di una collaboratrice, che le ha mostrato significativamente l'orologio. Allora, con una punta di rammarico, ha mormorato: «Chissà se riuscirò a tornare». A quell'ora le altre first ladies avevano già lasciato Napoli. Veronica Lario, la moglie del premier canadese Aline Chretien e Marie Delors, consorte del presidente dell'Unione Europea, sono salite sul «Raffaele Paolucci», panfilo della marina militare. Sbarcate nel porticciolo del «Granatello» di Portici, le signore sono state accompagnate ad Erco lano per una visita agli scavi archeologici. Sono tornate a Napoli alle 13,30, per partecipare ad un pranzo offerto da Pippo Dalla Vecchia, presidente del «Savoia». La comitiva ha preso posto a tavola, e Veronica ha apprezzato molto il menu: coppa con aragosta e gamberi in salsa di limone, risotto all'arancia, tocchetti di filetto con rucola e parmigiano, mozzarella di Aversa (la più pregiata), babà con gelato. Alla fine del pranzo Pippo Dalla Vecchia ha preso il coraggio a due mani e, avvicinatosi alla signora Periusconi, ha puntualizzato: «La v rdure. proviene dal mio orto: l'ho colta io stesso questa mattina, quand'era ancora bagnata di rugiada». La first lady è andata in sollucchero: «Bravissimo, anch'io coltivo un orto e amo tanto la natura». Fulvio Milone A sinistra Veronica Lario moglie del premier Berlusconi al suo arrivo a Ercolano A destra Hillary Clinton fra il marito e il presidente russo Eltsin