D'Alema stecca col calcio
D'Alema stecca col calcio Bologna, si è chiusa in parità la sfida sul campo tra il pds e la Cgil D'Alema stecca col calcio «Senza fiato, spero vada meglio in politica» IL SEGRETARIO SENZA GOL BOLOGNA ALE MA ole. Il baffetto è nervoso, ma le gambe cominciano a «girare» solo dal 12' in poi, quando finalmente il neo segretario del pds entra in partita pur mantenendo l'atteggiamento prudente di chi sa che il fiato e la resistenza sono risorse finite, anzi finitissime. Chiama la palla, la tocca con una certa confidenza. La perde quasi subito e rinuncia a seguirla. Al 22' batte un corner. Commento a bordo campo: «Speriamo sia meglio come segretario». Non brilla neppure Sergio Cofferati, che per i primi 20' limita al minimo sindacale le prestazioni calcistiche. Al 24' un'impennata: su suo assist Luciano Gallo, responsabile della posta della Cgil, manda il pallone in rete. Fedele al clichet del postino che suona sempre due volte, Gallo raddoppia al 28'. D'Alema e Cofferati accolgono con sollievo il fischio dell'arbitro che fissa sul 2-0 il primo tempo di Cgil-Tempi Moderni. Esultano i sindacalisti navigati, meditano sogni di rivincita le nuove leve. Mancano poche ore all'incontro Italia-Spagna, ma il cuore dei sindacalisti della Cgil, riuniti a Ponte Ronca per la prima festa nazionale di Tempi Moderni, ha già cominciato a battere. Sul Campetto si confrontano il neo segretario del pds e il successore di Bruno Trentin. Centravanti il primo, corre nella squadra di Tempi Moderni in maglia azzurra numero 9; ala sinistra il secondo, gioca con l'U e una maglietta rosso fuoco per la squadra della Cgil. Non ci sono scintille e la marcatura è modesta. Il pressing si fa duro solo a bordo campo, durante l'intervallo. Giornalisti e fotografi prendono d'assalto un D'Alema generoso ma spompato, che si attacca alla bottiglia dell'acqua come fosse un biberon. Nel parapiglia, un giornalista si becca un colpo al fegato da uno zelante questurino e si lamenta. Stoppa le proteste, il deputato di Gallipoli: «Chi scende in campo corre sempre qualche rischio». Sono galanterie quelle che i due neo segretari si scambiano. D'Alema: «Siete più forti e organizzati». Cofferati: «Merito dell'organizzazione della Cgil che funziona anche in queste occasioni». Il gioco riprende, mentre la temperatura si alza. Dalle gradinate parte qualche accenno di tifo e si levano le grida delle segretarie Cgil in versione cheer-leaders. «'A Massimo, te ne vuoi andà?», grida il et della situazione, preoccupato delle condizioni fisiche del capo dell'opposizione. No, D'Alema non molla, non prima almeno che dal campo sia uscito Cofferati. Resiste giusto un minuto in più del suo avversario. Al 14', senza più fiato, si fa sostituire. E con la sua uscita, le sorti della partita si capovolgono. Nicola Oddati, presidente di Tempi Moderni, infilza la rete Cgil battendo un rigore contestato. D'Alema sfodera divertita autoironia: «La mia è stata una mossa strategica. Sono uscito da un mi¬ nuto e siamo già rimontati al 2-1. Gli altri hanno più esperienza, ma siccome sono signori di una certa età...». Tempi Moderni raddoppia con il terzino sinistro Mauro Meschini. Il fischio dell'arbitro fissa sul 2-2 il risultato. Trilla il telefonino di D'Alema. E' il sindaco Walter Vitali che vuole sapere l'esito del match. «Come sono uscito io> hanno pareggiato, la mia - ripete sorridendo - è stata una grande mossa strategica». E ai giornalisti che io inseguono fin sulla porta dello spogliatoio: «Ho fatto qualche passaggio, che volevate di più?». Gran cannoniere dicono non lo sia stato neppure quando giocava nella squadra della Figc con Ferdinando Adornato. Cattiverie veltroniane? Si giustifica D'Alema: «Ormai gioco fondamentalmente a bordo campo. Il piede ci sarebbe, ma ci sono anche 45 anni e 20 Marlboro al giorno...». Marisa Ostolani ti segretario del pds Massimo D'Alema impegnato in campo nella gara di calcio disputata ieri contro la Cgil
Luoghi citati: Bologna, Gallipoli, Italia, Ponte Ronca, Spagna
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