Kim se ite va con l'ultimo segreto di E. St.

«Ucciso da un infarto», ma la Cnn parla di golpe. Nella capitale nordcoreana la gente singhiozza per strada «Ucciso da un infarto», ma la Cnn parla di golpe. Nella capitale nordcoreana la gente singhiozza per strada Kim se ite va con l'ultimo segreto La morte rivelata solo dopo 34 ore, è giallo PYONGYANG. E' morto l'ultimo imperatore rosso, e si è portato nella tomba l'ultimo mistero. La notizia della fine di Kim 11 Sung è stata data dalla televisione nordcoreana intorno a mezzogiorno di ieri: 34 ore dopo il decesso. E si ò abbattuta sul Paese come un fulmine a ciel sereno. Gli stranieri residenti a Pyongyang hanno raccontato di donne e uomini scoppiati in lacrime nelle strade e nei negozi. Perché il ritardo? Subito si sono diffuse voci di complotti e colpi di Stato in corso. Le ha riprese prima la Cnn, che, citando «fonti non confermate», ha avanzato il sospetto che quella di Kim non sia morte naturale. E poi l'agenzia giapponese Kyodo, che, basandosi su fonti dell'intelligence Usa, avanza la possibilità che il leader sia stato assassinato: «C'è una strana coincidenza fra la morte di Kim e l'inizio a Ginevra del terzo round dei colloqui ad alto livello fra Usa e Corea del Nord». Ma la situazione nella capitale nordcoreana sembra calma, non ci sono movimenti di truppe né segni di una lotta per la successione. A quanto apre, i negozi e gli uffici rimarranno chiusi per tre giorni in segno di lutto. Dopo aver dato la notizia la radio e la televisione hanno mandato in onda continuamente brani dalle memorie in tre volumi del defunto Presidente. Oltre ai brani delle memorie di Kim, alla radio passano soltanto pezzi musicali adatti alle circostanze, luttuosi o rivoluzionari. I più frequenti sono una canzone dedicata al defunto presidente e l'Internazionale. In un dispaccio dalla capitale nordcoreana la Tass ha confermato che la situazione è del tutto normale. I negozi sono aperti e i servizi pubblici funzionano regolarmente. L'unico punto della città in cui vi sono assembramenti è intorno alla statua di Kim II Sung poco lontano dall'imponente complesso del museo della rivoluzione coreana, dove la gente manifesta il proprio cordoglio deponendo fiori sul piedistallo del monumento. La camera ardente sarà allestita nel palazzo dei congressi, il pubblico potrà vederla da domani fino al 16 luglio. In onore di Kim sarà organizzato un grande raduno, nella capitale e nei centri di provincia si sparerà a salve, i cittadini dovranno osservare tre minuti di silenzio e tutte le navi e i treni suoneranno simultaneamente le sirene. L'agenzia ufficiale ha diffuso un certificato di morte in cui si afferma che Kim II Sung era sottoposto a trattamento medico «per arteriosclerosi» e che «il 7 luglio 1994 a causa dell'affaticamento è sopravvenuto un infarto miocardico». L'autopsia, effettuata ieri, avrebbe confermato le cause del decesso. Per gli Usa non vi è motivo d'allarme dopo la morte del leader coreano. Il consigliere per la sicurezza nazionale Tony Lake ha dichiarato che non ci sono ele¬ menti per sospettare un complotto. Le voci di golpe paiono avvalorate dal contrasto fra l'annuncio dell'attacco cardiaco e l'impressione di buona salute lasciata dal dittatore a chi l'aveva visto in tempi recenti. Condoglianze «sincere» per la morte di Kim II Sung sono state espresse dal presidente americano Bill Clinton al popolo nordcoreano. Informato della morte del «Grande Leader» dal suo staff alle 6.30 a Napoli, Clinton ha espresso nei suoi confronti il «suo profondo apprezzamento per la decisione di riprendere i negoziati con Washington», per discutere la crisi scoppiata in merito ai programmi di sviluppo di tecnologia nucleare di Pyongyang. Le trattative in corso a Ginevra sono sospese per lutto, ma riprenderanno. Da Napoli, anche il ministro degli esteri giapponese Yohei Kono ha diffuso un comunicato nel quale dice di sperare che la morte di Kim non metta a repentaglio il processo di pace avviato nella penisola coreana. Il caso Pyongyang era già nell'agenda di oggi del G7. Anche Berlusconi è stato informato nella prima mattinata; secondo fonti della presidenza del Consiglio, i Sette hanno valutato la situazione coreana sia a livello di ministri degli Esteri, che di capi di Stato o di governo. «Ci sembra di capire - ha detto Clinton - che ai funerali i nordcoreani non abbiano invitato nessuno. Se ci chiameranno manderò sicuramente qualcuno». [e. st.]

Persone citate: Berlusconi, Bill Clinton, Clinton, Kim Ii Sung, Tony Lake, Yohei Kono

Luoghi citati: Corea Del Nord, Ginevra, Napoli, Usa, Washington