Le rughe del vertice rosa di Foto Reuter

le rughe del vertice rosa Ennesimo fuori programma con visita al San Carlo. E la signora Chretienne resta in hotel le rughe del vertice rosa Mugugni e ripicche per gli assolo di Hillary NAPOLI. Al secondo giorno del vertice delle Tre Grandi si mormora del malcelato malumore della moglie del premier canadese, dell'ennesimo fuori-programma della signora Clinton, del debutto un po' imbarazzato davanti alle telecamere straniere di una lady Berlusconi senza marito e di un summit in rosa che stenta a decollare. Colpa di Hillary, che con quella sua voglia di fare la semplice turista e di parlare con la gente comune manda continuamente in tilt il programma ufficiale preparato da mesi nei minimi dettagli. L'altro ieri la mamma di Chelsea aveva disertato il Teatro San Carlo, dove avrebbe dovuto incontrare Veronica Lario, preferendo ripercorrere l'itinerario amalfitano dell'amata Jacquelinc Kennedy. Ieri, giorno di visita ai tesori d'arte di Napoli, c'è stata un'altra defezione. Questa volta ha dato forfait Aline Chretienne, consorte del primo ministro canadese, che ha motivato l'assenza con non meglio precisati «motivi personali». Che si sia offesa per tutta quella smania di libertà della iirst lady americana, la quale sembra fare di tutto per evitare gli incontri mondani? Un fatto è certo: i fuori-programma di Hillary hanno impensierito anche Annamaria Carloni, la moglie del sindaco Bassolino, che, per evitare imprevisti, ha mandato un biglietto alla signora Clinton chiedendole di non mancare ad un pranzo ufficiale organizzato da lei. Ieri mattina Hillary ha fatto la brava. Ma nel pomeriggio ha improvvisato l'ennesimo fuoriprogramma andando a visitare il Teatro San Carlo. Guidata dal sovrintendente Francesco Canossa, è salita sul palcoscenico e si è fatta prendere da un soprassalto di romanticismo. «Mi vien voglia di cantare», ha sospirato, e Canessa, sollecito, ha accennato un inchino: «Prego, faccia puro». Hillary ha preferito non cimentarsi nel tempio della lirica, forse per la stanchezza dovuta a una mattinata trascorsa con Veronica Lario nelle sale di Castel Sant'Elmo, della Certosa di San Martino e della Villa Pignatelli. La visita ai musei, guidata dal sovintendente ai beni artistici Nicola Spinosa, è durata poco più di tre ore. E' cominciata alle 10,30, quando il minibus con le due first ladies e le auto del seguito sono entrati nell'antica fortezza che domina la città. Il popolo napoletano era rappresentato da un tal Lino Corcione, proprietario di un negozio di coralli, che è riuscito a dribblare gli uomini dei servizi di sicurezza e ha consegnato alle signore doni preziosi: cammei per loro e corni rossi per i mariti. «Porteranno fortuna al G7», ha spiegato serissimo Corcione. Fra le mura del castello, che in epoca borbonica fu un carcere militare e per detenuti politici, Hillary e Veronica hanno visita- to la mostra intitolata: «Sulle ali dell'Aquila Imperiale. 17071734, Napoli e il viceregno austriaco». Poi il gruppo si è spostato sugli spalti, l'unico luogo di Napoli che offre una veduta della città a 360 gradi. Estasiata, la signora Clinton ha investito il professore Spinosa con una raffica di domande: «Dov'è Spaccanapoli? E Posillipo? Il monastero di Santa Chiara, dove si tro- va?». Nella vicina Certosa di San Martino, fra le tele di Ribeira, Battistello Caracciolo e Luca Giordano, le signore Berlusconi e Clinton sono rimaste ancora una volta ammirate. Hillary, incuriosita, ha voluto sapere: «Ma di chi sono questi splendidi palazzi?». «Dello Stato», ha risposto Spinosa. «Come fate a conservarli?», ha chiesto ancora la moglie di Bill Clinton. «Con i fondi pubblici, signora: sono pochi, ma facciamo quel che possiamo», ha spiegato il sovrintendente. E la first lady italiana si è affrettata ad aggiungere: «Sì, lo Stato deve investire in tutti questi tesori d'arte». Alle 12,30 il corteo si è trasferito nel centro della città, alla Villa Pignatelli, per visitare la mostra: .«Capolavori di Capodimonte dal '400 ad oggi». Nella sala da ballo, durante un rinfre¬ sco a base di champagne e fragoline offerto da Annamaria Carloni, un'ingessatissima Veronica Lario ha rinunciato a pronunciare un breve discorso: al suo posto ha parlato la moglie del sindaco Bassolino. Il tour culturale di Veronica o Hillary si è concluso alle 13,30, quando le first ladies hanno salutato il sovrintendente. La signora Clinton ha promesso ancora una volta che tornerà presto: «Mister Spinosa, mi faccia avere un suo biglietto da visita, così saprò come rintracciarla». «Non mancherò», ha assicurato il professore che, allontanandosi, si è lasciato sfuggire un commento preoccupato: «Vorrei mandarle anche un mazzo di fiori, ma con tutta quella sorveglianza non so come raggiungere l'albergo...». Poco prima delle 14 Veronica e Hillary sono arrivate al «Berto- lini's hall», uno dei locali più esclusivi di Napoli. Il menu: gamberetti in avocado, farfalle alle vongole, orata ai frutti di mare, insalata mista, frutti di bosco e gelato. Il tutto innaffiato con vino bianco freddo. Nel pomeriggio, conclusi gli impegni ufficiali e in attesa della cena ufficiale nella Reggia di Caserta, l'instancabile Hillary ha voluto visitare il Teatro San Carlo. E, pensando al suo prossimo viaggio in Europa, ha espresso un desiderio: «Vorrei tanto andare in Germania e vedere la Porta di Brandeburgo. L'idea di una Berlino finalmente libera e non più divisa mi dà una grande emozione». Il programma del tormentato vertice in rosa delle first ladies si concluderà domani, con una visita agli scavi archeologici di Ercolano. Fulvio Milone La First lady sugli spalti di Castel Sant'Elmo fa domande a raffica: ditemi dov'è Posillipo E Spaccanapoli? Veronica Berlusconi, Marie Delors e Hillary a Villa Pignatelli. Sotto la first lady Usa e a destra la moglie del Presidente Usa e la signora Berlusconi durante la visita a Castel Sant'Elmo [foto reuter]