Così il fisco «spreme» l'auto

Cantarella e Fusaro d'accordo: la ripresa c'è, ma da noi non è sostenuta Cantarella e Fusaro d'accordo: la ripresa c'è, ma da noi non è sostenuta Così il fisco «spreme» Polito LAnfiafa i conti: 91 mila miliardi di tasse IL GRANDE SALASSO TORINO. L'andamento a due velocità dello vendite di auto in Italia e in Europa ò stato confermato ieri dall'amministratore delegato di Fiat Auto, Paolo Cantarella, intervenuto all'assemblea dell'Anfia (l'Associazione nazionale fra le industrie automobilistiche, che raggruppa oltre 230 aziende per un totale di 170.000 dipendenti e un fatturato di oltre 50 mila miliardi all'anno), svoltasi ieri a Torino sotto la presidenza di Piero Fusaro. Presenti all'assemblea, fra gli altri, il direttore generale della Fiat, Giorgio Garuzzo, e l'amministratore delegato dell'Iveco, Giancarlo Boschetti. Assente il ministro dei Trasporti che aveva assicurato la sua partecipazione, trattenuto a Roma da una riunione di governo. «In Europa - ha detto Cantarella - sono visibili i segni di ricupero, mentre in Italia sono ancora deboli». Ha però sottolineato l'andamento decisamente positivo di Fiat Auto in Europa, con vendite cresciute in giugno del 33% rispetto ad un anno fa, contro un aumento del mercato del 14,3%. Sono i risultati di un imponente sforzo di ricerca e investimenti che nel '93 hanno raggiunto il massimo storico con 6200 miliardi di lire. Cantarella e Fusaro hanno puntato il dito suU'«assoluta necessità di una gestione moderna del parco veicolistico, attraverso una disciplina delle revisioni periodiche dei veicoli e della rottamazione» e sulla volontà «di finalizzare gli ingenti prelievi fiscali che gravano sull'auto alla creazione di infrastrutture (strade, parcheggi, telematica) a favore di una mobilità intelligente (la strada soddisfa oltre ì'80% del trasporto persone), dell'ambiente e della sicurezza. Il mercato europeo - ha concluso Cantarella - ci valuterà non soltanto per la qualità dei nostri prodotti e servizi, ma anche per la no- www»»**» 90 GIORNI E OLTRE 690.000 LIRE stra capacità di rispondere, come sistema Paese, alle nuove sfide indotte dal cambiamento». Dopo aver ricordato l'enorme importanza economica del settore in Italia, che occupa circa due milioni di persone, il presidente dell'Anfia ha insistito sul carico fiscale che schiaccia l'automobilista italiano, con riflessi negativi sull'intero sistema. «Contro gli 86.000 miliardi pagati nel '93, comprensivi dell'Irpef sulle retribuzioni, pari a circa il 20% delle entrate tributarie, le stime per il '94 sono di 91.000 miliardi, il 20,7% del totale», nonostante un calo della domanda, dal '92 al '94, di circa un quarto del mercato. Nel '93, Irpef esclusa, la percentuale e stata del 17,5% (15,7% in Germania, 15% in Francia e 12,2% nel Regno Unito). Come se questo non bastasse, un armamentario di balzelli e una pe¬ m' QUESTI TEMPI E SPESA NECESSARI PER L'IMMATRICOLAZIONE E L'ISCRIZIONE DI UN VEICOLO NUOVO DOVE IL FISCO PESA DI PIÙ' INCIDENZA CARICO FISCALE SUL 15,0% santezza di pratiche (13 documenti e 11 moduli di conto corrente con una spesa di 640.000 lire e un tempo di 90 giorni e oltre per immatricolare un'auto) penalizzano ulteriormente il nostro automobilista. Che invidia i francesi che spendono 100.000 lire, i tedeschi 110.000 e ancor più gli inglesi che non tirano fuori neanche un soldo. Fra le molte azioni intraprese dall'Anfia nel 1993 e quelle che sta affrontando nel corso dell'anno, Fusaro ha ricordato il tema delle revisioni che «ci impegna da anni nello sforzo di adeguare l'Italia agli altri principali Paesi comunitari», con enormi vantaggi su sicurezza, inquinamento e risparmio. «Quando le nuove revisioni saranno a regime - ha precisato - si avrà una riduzione dei vari inquinanti dal 35% al 40%, delle avarie probabili del 65% e dei consumi I TEMPI DEL PRA 2 ORE 100.000 LIRE LLE ENTRATE DELL'ERARIO del 12%. Quest'ultimo dato, da solo, significa una minore spesa di oltre 4500 miliardi all'anno, che si raddoppia se si tiene conto dei costi diretti e indiretti legati all'ambiente e alla sicurezza». Inoltre si verificherà un graduale svecchiamento del nostro parco, fra i più obsoleti d'Europa. Tre milioni di vetture, pari al 10% del circolante, hanno oltre 15 anni di vita, diventando molto inquinanti e insicure (la media europea è del 2%). Fusaro ha concluso definendo insoddisfacenti i risultati dell'accordo Cee-Tokyo per l'autolimitazione delle auto gialle nei Paesi europei, sui quali «occorrerà riflettere». La quota delle marche giapponesi è infatti progressivamente salita, passando dal 3,5% del 1992 al 4,5% del 1993 e al 5,3% del 1994. Nel 1993 gli automobilisti italiani hanno versato al fisco circa 80 mila miliardi che salgono a 86 mila se si include l'Irpef sulle retribuzioni. Le previsioni per quest'anno sono di 91 mila miliardi (Irpef inclusa), il 20,7% del totale dell'intero gettito fiscale dello Stato. Ecco un elenco delle tasse che pesano maggiormente sull'oggetto più amato dagli italiani. IMMATRICOLAZIONE. Immatricolare un'auto costa 640 mila lire. E' questo infatti il prezzo richiesto per le pratiche per la targa e il libretto di circolazione dagli uffici della Motorizzazione e il certificato di proprietà dal Pubblico Registro automobilistico (Pra). Renzo Villare IVA. All'acquisto dell'auto si paga il 19% di Iva. Per le auto a benzina sopra 2000 ce. e per quelle diesel oltre 2500 ce. c'è una «tassa di lusso» che varia a seconda dei cavalli fiscali. TASSA-BENZINA. La super costa 1700 lire circa, di cui ben 1219 vanno in tasse allo Stato (960 lire ■ rappresentano l'imposta di fabbricazione e 259 sono H r" r di Iva). Dunque chi percorre 10 mila chilometri all'anno sborsa 1.300.000 lire di tasse per la benzina consumata. RICAMBI. L'automobilista tipo percorre 12 mila chilometri all'anno e va dal meccanico, per riparazioni varie, due volte all'anno. E poiché sui pezzi di ricambio si paga l'Iva, lo Stato da questo business ricava circa 2 mila miliardi di lire. BOLLI. Bisogna pagare, ogni anno, assicurazione e bollino sulla patente (50 mila lire). Da queste voci lo Stato incamera tasse per il valore di 4 mila miliardi e l'automobilista sborsa circa 240 mila lire all'anno in tasse. GABELLA AUTOSTRADE. Si paga l'Iva anche sulla ricevuta autostradale. In questo caso non è possibile scorporare quanto si paga di tassa per il tagliando autostradale. Il gettito complessivo, comunque, è di mille miliardi. A CURA DI AGNESE VIGNA