«Bad Boy Bubby» senza colpe

«Bad Boy Bubby» senza colpe «Bad Boy Bubby» senza colpe VINCITORE del Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia 1993, grottesco, oltranzista e anche atroce, divertente e a suo modo ottimista, molto interessante. Per trentacinque anni un uomo (il titolo è il suo vezzeggiativo) non è mai uscito dal sottoscala dove la madre anziana lo tiene segregato, non ha visto nulla né imparato a parlare o a leggere, non ha avuto altro svago che torturare scarafaggi e gatti, non ha conosciuto rapporti sessuali altro che con la madre della quale è amante (e si vede, in diverse scene esplicite). Quando, dopo trentacinque anni, il padre torna a casa, per gelosia il figlio ammazza i genitori con un sistema ingegnoso: soffocandoli con il cellofan da cucina, molto più pratico e irrimediabile del solito sacchetto di plastica. Poi esce, va fuori nel mondo ignoto. Questo consente al regista di dare, attraverso il personaggio ignaro di tutto, una visione speciale della realtà. Al personaggio ne capitano d'ogni genere finché non si sistema in un istituto per handicappati gravi che lui comprende benissimo, con un'infermiera affettuosa che ama, e nell'orrendo mondo nemico riesce a essere felice. BAD BOY BUBBY di Rolf de Heer con Nicholas Hope, Claire Benito, Ralph Cotterill, Carmel Johnson; Australia, 1993 VENEZIA, Cinema Rossini (da domani) TORINO, Nazionale 1 MILANO, Colosseo Sala Chaplin, Eliseo ROMA, Mignon PALERMO, Arena Favorita

Persone citate: Carmel Johnson, Chaplin, Cinema Rossini, Claire Benito, Mignon, Nicholas Hope, Ralph Cotterill, Rolf De Heer

Luoghi citati: Australia, Milano, Palermo, Roma, Torino, Venezia