Martelli la mia difesa è il silenzio di S. Mr.

Martelli: la mia difesa è il silenzio Martelli: la mia difesa è il silenzio «Non ripeterò l'esperienza del processo Cusani» MILANO. «Vede, signor presidente, io sono attualmente imputato in due processi. Parlerò qui solo dopo essere stato ascoltato dagli altri tribunali. Per il momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Apparizione lampo quella di Claudio Martelli, ieri al processo per la vicenda Eni-Sai, dove era stato chiamato per rispondere sui rapporti tra Bettino Craxi e il vertice dell'ente petrolifero. Indispettito il pm, Fabio De Pasquale, che avrebbe voluto a tutti i costi sentirlo. Ha insistito fino a farsi rispondere seccarne:)'e dal presidente: «Non possiamo fare altro che prendere atto della sua decisione». Perché non ha parlato, Martelli? «Perché al processo Cusani mi sono già ritrovato nel ruolo di "indagato in reato connesso" spiega - E' un ruolo ambiguo: di ciò che ho detto non è stato raccolto nulla, salvo ciò che poteva servire ad accusarmi. Per questo ho deciso di non ripetere l'esperienza. Del resto gli altri processi vanno avanti in modo spedito e non credo che Eni-Sai finisca prima che io possa testimoniare». Due, Enimont e Conto Protezione, sono le vicende in cui l'ex ministro della Giustizia si trova imputato. La seconda è quella che gli «brucia» di più: «E' un'accusa iperbolica - dice -. Cosa c'entro io con la bancarotta del Banco Ambrosiano? Il mio è stato un molo assolutamente marginale, mi sono limitato a passare ad Antonio Natali un appunto di Craxi; lo ha riconosciuto lo stesso Craxi davanti al Parlamento, quando i nostri rapporti non erano certo idilliaci». A proposito, lo sente ancora? «E' parecchio tempo che non ho rapporti con lui. Ho sentito il figlio Bobo e mi ha detto che sta davvero male». Ma lo considera un perseguitato? «Direi che nei confronti di Craxi c'è un certo accanimento. E' vero che ciascuno deve rispondere di ciò che ha fatto, ma deve essere messo nella condizione di farlo serenamente». Tornando alle sue imputazioni, lei era ministro della Giustizia, e sul conto Protezione ha taciuto... «Sono stato per anni l'unico indagato per questi fatti. Cosa dovevo fare? Denunciare un finanziamento illecito di cui non sapevo praticamente nulla? Tra l'altro, se il psi ha preso sette milioni di dollari dall'Ambrosiano, il pei ne ha avuti 25 mila per Paese Sera e la de 30 per l'Adige». Così risponde Martelli, glissando sul fatto che i sette milioni erano occulti; gli altri un fido bancario. Ultima curiosità: adesso lei come vive? «Metà da imputato, metà da scrittore. Sto preparando un romanzo sulla politica, voglio dimostrare che non eravamo una banda di malfattori». [s. mr.]

Persone citate: Antonio Natali, Bettino Craxi, Claudio Martelli, Conto Protezione, Craxi, Cusani, Fabio De Pasquale

Luoghi citati: Milano