Pellegrini l'autogol della corruzione

In serata gli arresti domiciliari. Nei guai anche un dirigente della società, un ex prefetto e un ex commissario In serata gli arresti domiciliari. Nei guai anche un dirigente della società, un ex prefetto e un ex commissario Pellegrini, l'autogol della corruzione Appalti all'Usi di Catania-, manette alpresidente dell'Inter ed ex sindacalista della Cisl, all'epoca dei fatti vice presidente dell'Usi 35 e presidente della commissione esaminatrice dell'appalto finito sotto inchiesta; Ettore Benti, 54 anni, alto dirigente della «Pellegrini centro sud». Carrubba è stato arrestato mentre era in vacanza a Gabicce Mare e accompagnato agli arresti domiciliari a Bologna; Mancuso è stato preso a Catania, ma anche lui è adesso agli arresti domiciliari. Dopo le formalità, il presidente dell'Inter ò stato portato a Linate e imbarcato per Catania. All'aeroporto di Fontanarossa, il Super 80 dell'Ati è arrivato poco dopo le 13. Pellegrini è sceso dalla scaletta scortato da due carabinieri; camicia bianca, giacca avvolta tra le mani, si è infilato dentro una Golf bianca dei militari, parcheggiata sotto l'aereo, ed e stato subito portato al palazzo di giustizia, dove alle 14,30 è cominciato un lunghissimo interrogatorio che è andato avanti fino a tarda sera. Secondo i magistrati della procura catanese Pellegrini avrebbe colpe ben individuate che partono da molto lontano, da un tentativo di aggiudicarsi un ricco appalto per il catcring della Usi 35, già nel lontano 1985. Stando anche ai racconti di alcuni ex amministratori del¬ l'Usi, Pellegrini avrebbe offerto tangenti miliardarie per ottenere un appalto che gli avrebbe fatto incassare 12 miliardi l'anno per dieci anni. L'affare andò a monte perché il servizio di ristorazione fu affidato ad un'azienda locale. Ma la ditta di Pellegrini, stando alla ricostruzione dei magistrati, sarebbe tornata all'attacco qualche anno dopo, nell'89, quando proprio in seguito ad una bufera giudiziaria e al conseguente arresto dei vertici, l'Usi 35 era retta da un commissario, l'ex prefetto di Catania Saverio Carrubba. Secondo i giudici, sarebbe stato proprio Carrubba, accusato adesso di abuso patrimoniale, a indire la gara d'appalto su misura per la «Pellegrini centro sud». L'anno successivo l'aggiudicazione, quando però si era già insediato il nuovo comitato di gestione dell'Usi. A svolgere la gara fu il vice presidente Angelo Mancuso, un comunista con un passato da sindacalista nella Cisl. I giudici della procura, che hanno avviato l'inchiesta partendo da un'indagine sull'informatizzazione dell'Usi, hanno trovato pesanti irregolarità nel bando e documenti che non lascerebbero dubbi su come si sono svolti i fatti. Per il sostituto Mario Amato è una «macroscopica vicenda di tangenti». Tuttavia non sono state trovate le prove che siano state pagate tangenti, anche se vengono «quantificate» nell'8% dell'appalto. L'inchiesta, avvertono i giudici, non è conclusa. Viene ancora ricercato un quinto uomo; inoltre, nei fascicoli sono finiti i nomi di una ventina di persone, per la maggior parte ex amministratori ed ex politici locali, già coinvolti in altre inchieste della Tangentopoli catanese: «L'indagine conferma la metodologia con cui per anni sono stati condotti gli appalti in questa città - spiega il sostituto Nicolò Marino - se nell'inchiesta sull'informatizzazione abbiamo dimostrato che furono pagate tangenti, non si capisce perché con gli stessi amministratori non debba essere accaduto lo stesso per altri appalti». Fabio Albanese Il presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini LA SOLIDARIETÀ' SANDRO MAZZOLA. L'ex giocatore dell'Inter è costernato: «Di fronte a un fatto del genere provi solo un profondo dispiacere, specie per la sua famiglia, e anche per l'Inter. Una brutta situazione che rischia di avere pesanti conseguenze anche sulla società che in questo momento è impegnata nella campagna acquisti per rilanciarsi dopo la negativa stagione appena conclusa. Ma mi spiace di più per Pellegrini e per la sua famiglia: stanno soffrendo moltissimo, gli auguro di tornare subito a casa». ard GINO BRAMIERI. Il popolare comico è affranto: «Per me ò una notizia sconvolgente, conosco Pellegrini da tanto tempo, lo stimo e lo considero una persona onestissima e molto seria. Uno come lui non può essere trattato cosi perché non può aver fatto cose talmente gravi da finire per forza in galera. Se si tratta delle solite storie di tangenti, di quelle che sentiamo ormai da anni, allora io dico che tutti dovremmo finire in galera, anche la mia mamma che mi dava i fiori da portare alla maestra». ALESSANDRO ALTOBELLI. Per l'ex centravanti di Inter e nazionale «questo arresto è un fulmine a ciel sereno. Lo conosco da tanti anni e per me è una persona onesta. Non c'è più moderazione da parte della magistratura che sta esagerando perche da quello che ho potuto capire non ci sono motivi validi per la carcerazione. L'arresto di Pellegrini, come quelli di altri presidenti che l'hanno preceduto, è un danno per il calcio». rdia di Finanza, e DI GIOCATOR9 E TBFOSS MARCO FORMENTINI. Il sindaco di Milano è tifoso interista, e commenta: «La notizia dell'arresto mi ha arrecato grande dispiacere. Pur conoscendolo da poco ho avuto modo di apprezzare - le sue doti umane e di onestà. Mi auguro che possa dimostrare la sua totale innocenza e che ciò valga per il futuro a temperare gli atteggiamenti di truculenza nell'applicazione delle decisioni della magistratura. In un Paese democratico alla porta dei cittadini all'alba di solito bussa il lattaio e non la polizia». GIUSEPPE BERGOMI. Il capitano interista: «Sono francamente sconvolto. Posso solo augurarmi che il mio presidente esca subito da questo che definirei un brutto sogno. Non riesco a immaginare che qualcuno possa mettere in dubbio la sua onestà, che io ho sperimentato in tanti anni di collaborazione, in campo e fuori. La squadra ha molto bisogno di lui, come presidente ha operato bene, abbiamo vinto uno scudetto e due coppe Uefa, una bacheca che pochi altri presidenti italiani possono vantare». RUBEN SOSA. L'attaccante uruguaiano dell'Inter dice: «Sono appena arrivato a Roma con la famiglia, di ritorno da una vacanza, ho appreso la notizia da alcuni tifosi. Mi spiace perché il presidente è una persona troppo importante per l'Inter. Speriamo che questa spiacevole vicenda si risolva nel più breve tempo possibile per lui e per la sua famiglia. Sono convinto che se Pellegrini ha versato qualche somma, l'ha fatto solo per poter lavorare». A CURA DI Nino Scrinarli ex «buoni» di Tangentopoli

Luoghi citati: Bologna, Catania, Gabicce Mare, Milano, Roma, Tangentopoli