«La Costituzione va difesa»

«La Costituzione va difesa» «La Costituzione va difesa» ROMA. Settanta docenti universitari, titolari di cattedra o ordinari di Diritto costituzionale presso varie facoltà italiane, hanno firmato e reso pubblico un appello alle forze politiche per mettere in guardia contro i rischi di un sostanziale svuotamento della stessa carta costituzionale che si potrebbe operare attraverso proposte di riforma e di revisione che non rispettino precise condizioni e garanzie. Tra i firmatari del documento figurano Paolo Barile (Firenze), Franco Bassanini, Alessandro Pace e Leopoldo Elia (Roma), Livio Faladin (Padova), Alessandro Pizzorusso (Pisa), Gaetano Silvestri (Messina) e Gustavo Zagrebelsky (Torino). I docenti ribadiscono «la piena validità della Costituzione e la vitalità dei principi fondamentali che ne caratterizzano la specifica identità, che vanno salvaguardati da qualunque svuotamento; assumeremo tutte le iniziative giudiziarie perché il patrimonio del costituzionalismo non sia disperso». [Ansai reati di sangue - la si debba scontare agli arresti domiciliari anziché in galera. Ciò pone dei problemi a Maroni, ma non solo. Sull'altro capitolo principale del «pacchetto», quello della soluzione politica a Tangentopoli, Biondi porta avanti la linea del patteggiamento allargato, ma sia la Lega che Alleanza nazionale (come aveva fatto anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera Della Valle, che però Berlusconi avrebbe sconfessato davanti a Biondi) continuano ad essere contrari. «In linea di massima non sono d'accordo ha ripetuto ieri Bossi -. Parliamone pure, magari sarà l'occasione per fare chiarezza, ma il patteggiamento allargato rischia di rendere insicura la società». Il portavoce di Fini, Storace, dopo il rinvio, diceva: «Lo stop al pacchetto ha un solo nome e cognome, Gianfranco Fini». Accanto a lui, Marco Taradash precisava: «Veramente il primo a muoversi è stato Della Valle». E Storace: «Sarà anche vero, ma Fini non voleva fare una polemica preventiva, ma semplicemente dire di no non appena interpellato». E Biondi, che tre giorni fa aveva addirittura minacciato le dimissioni, come ha preso il rinvio? Che dice di tutte queste critiche? «All'inizio è rimasto deluso - racconta Letta -, come uno

Luoghi citati: Firenze, Messina, Padova, Pisa, Roma, Torino