Un torrente di sangue nella casbah

Ih torrente di sangue nella essisi Ih torrente di sangue nella essisi tre anni di — — guerra civile Quattromila vittime, assassinato anche un presidente QUARANTAQUATTRO stranieri uccisi. E oltre 4 mila algerini. Le autorità rifiutano il termine «guerra civile», che tradurrebbe in chiare lettere la loro impotenza. Ma come chiamare diversamente una strage quotidiana che dal gennaio '92 ò ormai endemica? Non trascorro giorno senza che la radio informi di «scontri a fuoco» tra militari e «terroristi». L'epicentro iniziale fu Algeri e la sua banlieue. Poi giunsero altre città costiere, quindi le zone interne, semidesertiche. Oggi la battaglia più non conosce frontiera. Anche le zone berbere, dalla massiccia influenza cristiana, vivono l'orrore, una spirale di attacchi e ritorsioni che nessun invito al dialogo - e sono numerosi - sa interrompere. La crisi algerina ha due volti. Abassi Madani e Boudjaf. Il primo è in carcere per «sedizione». La sua colpa: aver vinto con il Fis il primo turno delle Politi¬ che, nel dicembre '91. Dietro c'è Khomeini e l'esperienza iraniana, si dissero gli ultimi i cacicchi Fin. Vale a dire un putsch nel segno del Corano. Così il mese dopo attueranno il golpe preventivo. Fis fuorilegge, dignitari in carcere, leggi draconiane e liberticide. Boudjaf pagherà con la vita alcuni mesi più tardi. E' un uomo non compromesso riagli scandali. Si ritrova Presidente. Lo uccideranno in circostanze tuttora oscure. Stava terminando un discorso. Dalla sala crepitano le armi. Probabile che gii attentatori fossero più d'uno. Ma la polizia non saprà ritrovarli. «Sono gli islamisti» accusò il potere. Ma ad Algeri circolarono altre voci. Per esempio che il mandante fosse Chadli Bendjediri, il potentissimo predecessore di Boudjaf. Al suo regime rimproveravano ruberie per quarantamila miliardi. Bustarelle sugli appalti, fondi in Svizzera, nepotismo. Boudjaf voleva estirpare l'idra islamica i le» cacciò i francesi nei primi Anni '60, ritrovandosi fra le mani un Paese contraddittorio ! e fragile, ma non povero. C'erano gas e petrolio. La speranza di uno sviluppo armonico nau[ fragò tuttavia ben presto. Massimalismo e demagogia politii che, piccolo cabotaggio governativo. E un sottogoverno devastante. Anno dopo anno, l'AlI gerla dilapidava il suo capitale energetico oggi agli sgoccioli j per l'«oro nero» senza creare ; impieghi, nè benessere diffuso. Attualmente non trovano impiego 2 giovani su 3. Vale a dire il 50 % del Paese, giacché la categoria under-27 sfiora il 70 % tra l'intera popolazione. Screditati per incompetenza e lassismo, i quadri Fin non lasciavano veri eredi politici. Tornarono dall'esilio due leader carismatici come Ben Bella e Ait Ahmed, ma senza raccogliere un particolare consenso. No, la forza nuova era il Fis. Nell'estate '90 si aggiudicò le Comunali. Primo campanello d'allarme. E alle Legislative prometteva nuovi exploit. Toglierlo di scena in malo modo non ha giovato all'Algeria. Che sprofonda nel sangue e, in più, s'impoverisce. Il pane è rincarato ieri del 30% (a inizio anno il 40), bus e treni lo imitano. La popolazione sembra vivere l'emergenza con un tetro fatalismi). Ribellarsi, ina contro chi? Ormai la miseria e l'orrore investono un po' tutti. Anche i cittadini esteri. ! primi omicidi tra la comunità internazionale risalgono all'autunno '93. Tecnici italiani, geometri francesi, maestranze russe... Religiosi, operai, commercianti. Per ucciderli, mitra o armi bianche. Sgozzati come vittime sacrificali. E' forse opera del Già, il gruppo islamico che primo insorse contro gli stranieri. Obiettivo: isolare il Paese in Europa e nel mondo favorendone la capitolazione. Algeri la cosmopolita ormai agonizza. Incombe il fantasma di Beirut. [e. bn.] i![iI j ; e guarire il Paese dalla corruzione. L'omicidio può avere una doppia origine. 0 forse lo generò l'inedita, provvidenziale alleanza tra nemici storici come il Fis e l'Fln. Proprio la crisi dei secondo aveva spianato la strada ai primo. Una crisi irreversibile. Il «Fronte di liberazione naziona-

Persone citate: Abassi Madani, Ait Ahmed, Chadli Bendjediri, Khomeini, Politi

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Beirut, Europa, Svizzera