Sacchi vittima del maggioritario di Curzio Maltese

Domani contro la Spagna l'allenatore della nazionale rischia la ghigliottina o l'altare Domani contro la Spagna l'allenatore della nazionale rischia la ghigliottina o l'altare Sacchi, vittima del maggioritario E j un matto? Un genio? Soltanto fortunato? Dittatore? Fanatico? Capro espiatorio? Mezza Italia s'arrovella intorno al «caso» clinico e giudiziario di Arrigo Sacchi. Non c'è Tangentopoli o latitante tunisino in grado di distrarre il tribunale popolare formato da trenta milioni d'italiani che domani sera è convocato per veder vincere gli azzurri o rotolare una testa calva con occhiali. Tertium non datur. Finora il mostro di Fusignano l'ha scampata alla Dostoevskij, graziato all'ultimo istante, il cappuccio già calato. Se non è «pazzo», come dicono, tranquilli: lo diventerà. Nel frattempo, non saremo impazziti noialtri? Una testimonianza personale, 40708 9771122176003 eppoi mangia i calciatori, come Bokassa». Se sei per Arrigo devi amarlo, porgli stessi motivi. Oppure perché è il «dio della biomeccanica applicata al pallone». O ancora, siccome un po' ruffiano lo è, se lo adori lui ricambia e dichiara in tv che sei un genio del giornalismo, meglio di Montanelli, Bocca, Scalfari e Biagi messi assieme: se vince il Mondiale e lo fanno ministro ti nomina direttore Rai. Il pendolarismo emotivo offre infatti una serie di vantaggi pratici. Fa aumentare le tirature, ma soprattutto con- con permesso. Appartengo alla sparuta (allora) schiera di quanti hanno salutato l'avvento di Sacchi in azzurro come una jattura. Non perché non sia un bravo tecnico. Al contrario, è bravissimo, geniale, come lui stesso volentieri ammette. Il guaio è che in Nazionale i «bravi allenatori» di club, per non dire" dei «geniali» come Fabbri, hanno sempre fatto danni. Funzionano i mediocri: Valcareggi, Bearzot, Vicini. Che lungi dal voler «allenare» si limitano a «selezionare» secondo contratto. Per il resto, Sacchi mi pare professionista serio e uomo intelligente, perfino simpatico. Errore. Il Nemico non puoi trovarlo «simpatico». Nel calcio (nella politica, nel giornalismo) o si odia o si ama. O di qua o di là. E' il maggioritario. Basta col vecchio consociativismo. Se sei contro Sacchi devi odiarlo. Perché è «pelato, matto da legare, paranoico, servo di Berlusconi, non capisce nulla di calcio, romagnolo e fascista come Mussolini, anzi no è comunista ed egualitario, di Guido Ceronetti Tutti i giorni muore qualche rivoluzionario. Impedire soltanto che ne nascano. Joseph Joubert, Carnets, 5 giugno 1816 sente di saltare sportivamente da un fanatismo all'altro. E' la legge che regola l'eterno presente trasformista. E dunque, fuori dal calcio, si sa che i più feroci anticomunisti sono da sempre gli ex comunisti, gli implacabili moralizzatori della Rai di oggi sono i lottizzati della Rai di ieri, Craxi non vedeva mai nessuno e così via. Pazienza se in fondo a questo allegro «elogio della follia» e dell'intolleranza c'è sempre qualcuno che non capisce il gioco, torna a casa da San Siro e picchia i figli o gli scappa un colpo di pistola mentre festeggia il gol di Baggio. Mica è colpa nostra. Non la farò lunga, spero che l'Italia batta la Spagna. Avrà pure ragione Montanelli a «esecrare il giubilo» scomposto delle tribù pallonare. Ma lo spettacolo delle furiose ghigliottine di piazza è ancora peggiore. Vedo già Matarrese arringare fiero la folla, al grido di «eccolo, dagli, è lui!». Curzio Maltese

Luoghi citati: Fusignano, Italia, Spagna