Algeria sgozzati nel sonno di Andrea Di Robilant
Oggi si apre il G7 a Napoli Oggi si apre il G7 a Napoli Gran consulto per il dollaro LE OMBRE DIETRO IL SIPARIO I marinai, campani e siciliani, trasportavano semola nel Paese africano" Algeria, sgozzati nel sonno Sette italiani massacrati da terroristi islamici L} ANNO scorso, a Tokyo, si era detto che il G7 era diventato una macchina ormai troppo ingombrante e che bisognava studiare una specie di ritorno alle origini (cioè a conversazioni informali, «accanto al caminetto»). Ma, evidentemente, era troppo tardi. L'imponenza di questi vertici è ormai incontenibile. E lo si vede a Napoli, dove da oggi va in scena quello che si può ormai definire il più grande spettacolo del mondo, in senso politico. Perché «spettacolo» e perche il più grande. Spettacolo, perché raramente si prendono decisioni concrete, mentre prevale il fatto simbolico e cerimoniale; il più grande, perché vi partecipano i leader delle maggiori democrazie industriali, in altre parole i detentori veri della ricchezza e del potere mondiale, senza comparse e mezze figure, come in tanti altri consessi planetari. Che poi, in conclusione, si tratti, più che di un mero fatto cerimoniale, di un significativo momento di raccordo tra i Grandi, pur senza decisioni operative immediate, lo dimostra l'insistenza con cui la Russia post-comunista ha chiesto e ha ormai quasi ottenuto l'iscrizione al «club». In verità il primo leader di Mosca a essere ricevuto al G7 fu Gorbaciov, a Londra nel 1991, quando ancora sopravviveva l'Urss; poi toccò a Eltsin, a Monaco e a Tokyo. Un passo dopo l'altro, ora la Russia è stata associata a pieno titolo alle discussioni politiche, mentre resta «ospite» per quelle economiche. Non siamo ancora al G-8, ma non siamo più al G7. Si dice: G7 e mezzo. A Napoli, Eltsin dirà che ormai è giunto il momento an- Aldo Rizzo CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA NAPOLI. Dollaro, disoccupazione, scontri commerciali tra Usa e Giappone e conseguenze sul resto del mondo. Questi i temi più rilevanti nell'agenda dei 7 Grandi (più la Russia di Boris Eltsin) impegnati da oggi al vertice di Napoli. L'ultimo ad arrivare in una città assediata dalla polizia che vigila con rigorosi criteri di sicurezza sarà, nella notte, il presidente degli Usa Bill Clinton. Proprio da lui, del resto, gli altri Grandi aspettano le indicazioni decisive per superare l'insidiosa congiuntura economica, ricca di incertezze che si riflettono nella burrasca valutaria che sta spingendo il dollaro al ribasso. Senza un'intesa degli Usa con l'Europa, in materia di tassi di interesse, e con il Giappone, sul fronte dei commerci, si corre il rischio di nuove fiammate inflazionistiche e di una frenata della ripresa, appena agli inizi. L'incontro di Napoli non si esaurirà nelle discussioni economiche. I riflettori sono accesi anche su Boris Eltsin e sull'accoglienza che l'Occidente riserverà alle richieste del colosso orientale. ALLE PAGINE 4 e 5 ALGERI. Li hanno sgozzati con il coltello; e nel modo c'è già la firma degli assassini. Ammazzano così gli integralisti islamici. Le loro ultime vittime sono sette marinai italiani. I terroristi sono saliti nella notte sulla nave ferma in porto, hanno sorpreso le vittime - l'intero equipaggio - nel sonno. Erano venute dalla Campania e dalla Sicilia a scaricare casse di semola per il couscous; forse non sapevano neppure della caccia allo straniero scatenata dai fondamentalisti, che da tre anni insanguinano l'Algeria. E' successo nella notte tra mercoledì e ieri, a bordo del mercantile «Lucina», nel porto di Djendjen, 300 chilometri a Est di Algeri. Il comandante si chiamava Salvatore Scotto, aveva 34 anni. Gli altri sono Antonio Scotto Cavina, 49 anni, Antonio Schiano, 40, Gerardo Esposito, 48, Domenico Schillaci, 24, Andrea Maltese, 38, e Gerardo Russo, 27. Erano partiti da Cagliari il 10 giugno. Sia Scalfaro sia Berlusconi hanno espresso dolore ed esecrazione per la strage. Mariella Cirillo Andrea di Robilant ALLE PAGINE 2 e 3 rOLj INTERESSI"! 11~OLI INTERESSI IH GIOCO 1~ IL RETTORE ~| DELLA MOSCHEA
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