La controfigura del cormorano di Lietta Tornabuoni
La controfigura del cormorano La controfigura del cormorano w IN Corsari del tempo, l'autore nega l'obiettività della fotografia, del I cinema o della televisione come mezzi di documentazione della i realtà storica e cita interessanti esempi, noti o meno noti, di falsifi1 cazioni e mistificazioni di documenti visivi. La celebre fotografia * 1 della presa di Porta Pia (20 settembre 1870) venne scattata il giorno dopo l'ingresso dei bersaglieri in Roma. Una fotografia-simbolo della seconda guerra mondiale, i malines che piantano la bandiera americana, fu scattata durante una ripetizione dell'avvenimento a uso dei media, così come la foto dei soldati dell'Armata Rossa che issano la bandiera sulla porta di Brandeburgo a Berlino (nell'immagine si vedono in basso automezzi dell'esercito sovietico parcheggiati dopo la battaglia). In «Notte e nebbia» di Alain Resnais, gli orrori di Auschwitz sono in realtà tratti da un documentario girato in Olanda prima che il lager fosse costruito. Nei cinegiornali Fox, Ufa, Gaumont e CBS sulla rivolta del 1956 in Ungheria, erano state inserite sequenze tratte da altro materiale; e le riprese dei profughi che attraversavano avventurosamente il confine con l'Austria erano «recitate» dai fuggiaschi che replicavano la loro drammatica esperienza per la macchina da presa. Gli orripilanti cadaveri di Timisoara così spesso mostrati in tv durante la rivolta romena del 1989, tutti ricuciti e in avanzato stato di decomposizione, non giungevano dai plotoni d'esecuzione né erano la testimonianza delle atroci sevizie inflitte ai dissidenti dalla Securitate: provenivano da un laboratorio di ricerche modiche. L'immagine del cormorano coperto di petrolio diffusa dai mass-media durante la guerra del Golfo, con forte impatto sull'opinione pubblica internazionale, si riferiva al precedente naufragio d'una petroliera, e non alle conseguenze della distruzione dei terminali petroliferi da parte degli iracheni in Kuwait. [1. t.] Lietta Tornabuoni
Persone citate: Alain Resnais, Gaumont
Luoghi citati: Austria, Berlino, Brandeburgo, Kuwait, Olanda, Roma, Ungheria
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