SE TORNASSIMO UN PO' SCIMMIE ?

SE TORNASSIMO UN PO' SCIMMIE ? SE TORNASSIMO UN PO' SCIMMIE ? Francesca Giusti La scimmia e il cacciatore Donzelli PP-2II.L 35.000 silizzano. Invece è proprio questo l'argomento che attira maggiormente la nostra curiosità e su cui pone l'accento l'autrice. Sono tanti gli interrogativi che ci assillano. Come vivevano la vita di tutti i giorni i nostri lontani progenitori? Quale struttura sociale avevano? Qual era il rapporto tra i sessi? Com'è nata la monogamia, in contrasto con la poligamia che è il rapporto di coppia più diffuso tra i mammiferi? Qual era il ruolo della donna? Per rispondere a questi quesiti non rimane che una possibilità: prendere a modello le società dei primati non umani o quelle dei popoli cacciatori-raccoglitori che ancora oggi vivono sulla terra. Un capitolo del libro è dedicato infatti ai primati viventi e soprattutto a scimpanzé e bonobi, i cosiddetti «scimpanzé pigmei», che sono le scimmie più vicine a noi dal punto di vista genetico (hanno infatti il 99 per cento dei geni in comune con l'uomo). Negli ultimi tempi le ricerche dei primatologi in laboratorio e sul campo ci hanno rivelato la straordinaria ricchezza e complessità dei loro comportamenti sociali, con tutta probabilità assai simili a quelli dei primi ominidi. E possiamo prendere a modello anche le tribù dei moderni cacciatori-raccoglitori, come ad esempio - suggerisce la Giusti - le società africane degli Hadza e dei !Kung (quel punto esclamativo non è un errore di stampa, ma sta a indicare il suono a schiocco con cui la parola viene pronunciata). Società che hanno un rapporto con la natura assai più genuino del nostro, che esercitano un effettivo controllo delle nascite, che costituiscono, come dice l'autrice, «una delle comunità umane più calde e unite». E oggi che il «buon selvaggio» va scomparendo sotto la pressione delle popolazioni confinanti, ci rendiamo conto che la nostra evoluzione culturale troppo accelerata ci sta portando su un binario sbagliato, sempre più lontano da un corretto equilibrio con l'ambiente. Forse chiamarci due volte «sapiens» non è un tantino esagerato? Isabella Lattes Coifmann

Persone citate: Francesca Giusti, Isabella Lattes Coifmann, Kung