«Omogeneizzati nemici dei bimbi»

«Omogeneizzati nemici dei bimbi» Accuse anche ai fast-food: «Fanno scomparire gli stimoli a scegliere i sapori» «Omogeneizzati nemici dei bimbi» Uno psicanalista: li rendono meno intelligenti ROMA. Allarme-«stupidità» per le nuove generazioni. Omogeneizzati e fast-food sono i colpevoli dell'abbassamento del quoziente intellettivo nei bambini e giovani nei Paesi occidentali. La motivazione risiede nella mancanza di stimoli determinata dalla «uguaglianza» dei sapori, esattamente come il bombardamento della televisione, che sta sostituendo, ormai, la lettura. Lo sostiene Sandro Gindro, professore di Psicanalisi della gestazione all'università «La Sapienza» di Roma. «I bambini e gli adolescenti di oggi - spiega Gindro - sono meno intelligenti ripetto a quelli degli Anni 60, prima che arrivasse la cultura del "faccio in fretta e ti stupisco gli occhi", per colpa di ciò che mangiano. Ma non dal punto di vista nutrizionale. Sta succedendo sempre di più, infatti, ciò che sento deplorare da più parti da miei colleghi: cioè che le nuove generazioni stanno riducendo le loro capacità intellettive perché sono sempre meno abituati a leggere, men¬ tre guardano troppa televisione, troppe immagini; mentre la lettura aiuta la fantasia come una ginnastica psichica, invece se troviamo tutto pronto e disegnato, il pensiero si impigrisce e i soggetti si instupidiscono. Il cibo offerto oggi - dice Gindro - ha esattamente lo stesso effetto». «I bambini già nei primi periodi di vita - spiega lo psicanalista - sono costretti ad ingoiare cibi che in realtà sono delle "pappette" nelle quali si bada alla digeribilità, alla sostanza, alle vitamine e proteine, magari al colore, ma che stimolino le papille gustative, proprio come la lettura stimola la fantasia, non interessa a nessuno. I bambini non 10 sanno ed ingoiano tutto: ai genitori fa molto comodo perché i barattoli sono colorati ed è molto facile infilare in bocca cucchiaini di quella poltiglia che ha vagamente 11 sapore di carne o di frutta. In questo modo si ingoia e non si pensa più». «Fin dall'inizio il bambino - pro¬ segue Gindro - è disabituato alla lettura delle cose attraverso il palato: a discriminarle, magari a sputarle, conosce solo, invece, una poltiglia che va sempre bene e va sempre giù. Questo non solo diseduca al buon gusto dei cibi, ma è uno degli elementi che contribuiscono a rendere stupidi, poco attiva la psiche del bambino che è meno abituato a discernere». «Poi si va avanti - conclude Gindro - fino ai luoghi di "morte del sapore" che sono i fast-food, in cui ci sono in genere poltiglie di carne con sughi indescrivibili, con pani che hanno tutti lo stesso sapore ed una omogeneizzazione di un gusto standard in tutte le città del mondo. Per moda o perché le poltiglie, gli hamburger ipertriturati, le salse colorate, di cui cambia il colore più che il sapore, ricordano un pochino quello che ingoiavano e a cui sono stati abituati fin da quando erano piccoli, gli adolescenti ne vengono attratti con queste conseguenze». [Adnkronos]

Persone citate: Gindro, Sandro Gindro

Luoghi citati: Roma