«A rischio Ie vacanze di studio a Londra»

Ospitare studenti stranieri è anche un business per far quadrare i bilanci Il ministero della Sanità britannico lancia l'allarme: alcuni genitori da «full immersion» sono schedati «A rischio I© vacanze di studio a Londra» «Maltrattamenti e molestie nelle famiglie» UNA TRADIZIONE DIVENUTA PERICOLOSA INORA le vacanze-studio in Gran Bretagna erano segnate da venti perenni, cieli imbronciati, sandwich insapori c wafer gommosi. Almeno, così si pensava. E, invece, tanti bambini francesi, tedeschi, spagnoli e italiani che ogni anno vanno a imparare l'inglese oltremanica potrebbero rischiare di vivere la sconvolgente esperienza di maltrattamenti e molestie da parte delle famiglie che li ospitano. L'allarme è scattato ieri al ministero della Sanità di Londra, dopo la scoperta che alcuni nomi di «genitori da full immersion» sono schedati negli archivi della polizia per casi di violenze su minori o sui figli stessi. Solto accusa sono finite le scuole nate negli ultimi anni per offrire un servizio che attira un numero sempre maggiore di aspiranti anglofoni, non solo i piccolissimi, ma anche gli adolescenti, i ragazzi e gli adulti. «Purtroppo, questi college non sono troppo esigenti per quanto riguarda gli standard delle famiglie», ha dichiarato l'ispettore del «Social service» di Bristol, John Cypher, durante una conferenza stampa che ha fatto rumore. «I bambini, a volte di appena nove anni, vengono mandati in vacanza da papà e mamma dopo una semplice telefonata e lasciati nella loro nuova casa senza ulteriori controlli». Insomma, un rapporto basato sulla fiducia che, adesso, potrebbe essersi rotto irrimediabilmente. D'altra parte, ospitare bambini stranieri, spesso a mal partito con la lingua e a disagio con le nuove abitudini e quindi più indifesi, può essere una tentazione per pedofili o maniaci. Secondo il direttore degli Affari sociali del Dorset, Robin Sequeira, spalancare le porte della propria villetta a studenti di altri Paesi «è un modo semplicissimo per riuscire a entrare in contatto con vittime potenziali», che, se maltrattate, molto difficilmente avranno la forza e il coraggio di rivolgersi alla polizia. Si tratta - nel solo Dorset - di una folla di 4 mila ragazzini ogni anno, a cui se ne aggiungono quasi altrettanti nel Devon e nel Sussex, le regioni meridionali dove si concentra il maggior numero di ospiti che arriva da tutta Europa e altrove. ((Abbiamo individuato alcuni casi di adulti che erano sospetti molestatori, ma probabilmente ne avremmo potuti scoprire un numero di gran lunga maggiore se avessimo avuto la possibilità di eseguire ricerche più accurate», ha detto Siqueira al «Daily Telegraph». Poi ha aggiunto una nota di pessimismo: «Abbiamo tentato di affrontare il problema nella sua globalità, ma questo va al di là delle nostre possibilità». Le paure dell'opinione pubblica sembrano destinate a crescere. In realtà, a bloccare iniziative e verifiche c'è un cavillo legale che fa discutere. La legge britannica sulla tutela dell'infanzia - il «Children Act» - prevede che gli ispettori non siano tenuti a esercitare controlli sulla condizione dei minori tra i nove e i 16 anni se vengono ospitati per periodi inferiori ai 28 giorni, vale a dire alle quattro settimane che costituiscono proprio la durata della vacanza-tipo. «Questa legge - ha dichiarato Siqueira - è ambigua e andrebbe corretta». In attesa di provvedimenti legislativi, i responsabili del «Social service» hanno suggerito di contattare tutte le scuole del settore e di spingerle ad applicare norme di selezione più severe. Tra le proposte, c'è quella di obbligare i college a iscriversi a un registro ad hoc e a pagare una tassa che servirebbe a finanziare un sistema pubblico di ispezioni. Di certo, a gettare ombre pesanti sulle «host families» contribuisce il fatto che, per gli inglesi, dare il benvenuto a studenti stranieri è sempre meno un'attività sociale e sempre più un business con cui far quadrare bilanci altrimenti traballanti. Come dicono gli esperti: «Non è altro che un modo facile per fare un po' di soldi». Gabriele Beccaria Ospitare studenti stranieri è anche un business per far quadrare i bilanci Se non ci sono sufficienti controlli, l'avventura dei ragazzi in Inghilterra può rivelarsi pericolosa

Persone citate: Gabriele Beccaria, John Cypher, Robin Sequeira

Luoghi citati: Devon, Europa, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra