MA DALL'ITALIA SI SPEGNE LA PAURA di D. Dan.

Il ministero della Sanità britannico lancia l'allarme: alcuni genitori da «full immersion» sono schedati MA DALL'ITALIA SI SPEGNE LA PAURA «La notizia è allarmante. E mi riprometto di indagare sul caso. Anche se devo dire che mi lascia stupito e perplesso». Dario Natali, direttore della Regency School di Torino, da vent'anni «spedisce» ragazzini in Inghilterra e non ha mai avuto, al loro ritorno, denunce di molestie o maltrattamenti subiti dalle famiglie che li hanno ospitati. «Forse qualche problema di scarsa igiene - continua -, oppure di cibo scadente, che ci ha subito fatto depennare la famiglia rivelatasi inadeguata. In Gran Bretagna i nuclei familiari che accettano di ospitare ragazzini stranieri vengono pagati, quindi si tratta di un vero e proprio business. Da questo deriva la mia perplessità: tutti sanno che, di fronte a casi del genere, la perdita di introito economico è immediata. Diversa è la situazione in America, ad esempio, dove le famiglie si offrono gratis, un po' anche perché è di moda avere in casa un ospite europeo». Eppure la denuncia dei «Social services» di Bristol non lascia spazio a equivoci: ci sono famiglie a rischio. «Può darsi risponde Natali - che questo accada quando ci si affida a gruppi che non offrono troppe garanzie. Qualche scuola organizza i corsi senza neppure avere un'agenzia di viaggio propria; altri non dispongono nemmeno di copertura assicurativa. Ci sono poi certi professori che mettono insieme gruppetti di studenti e poi li mandano allo sbaraglio. Oppure associazioni parrocchiali che lavorano in modo approssimativo. O ancora altre organizzazioni che non vanno troppo per il sottile. Se la scuola è seria - iscritta al gruppo Arels (l'associazione scuole riconosciute di lingua inglese) la famiglia che accoglie il ragazzo alla pari lo è altrettanto». [d. dan.]

Persone citate: Dario Natali, Natali

Luoghi citati: America, Gran Bretagna, Inghilterra, Torino