Agguato nel Sahara Rapito tecnico veronese

% A L'uomo dirigeva un cantiere in Algeria Agguato nel Sahara Rapito tecnico veronese Nell'auto trovate tracce di sangue Sospetti sulle bande di integralisti VERONA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un tecnico veronese, che lavora per un'impresa di Faenza, è stato rapito domenica notte mentre rientrava ad Hassi-R'mel, a 500 chilometri a Sud di Algeri, in pieno Sahara, dove dirigeva un cantiere per la costruzione di un villaggio «chiavi in mano». Rapimento da parte di integralisti o banditi? E' questo l'interrogativo che si pongono i dirigenti della Bentini Costruzioni di Faenza, l'impresa per la quale lavora il tecnico Ferruccio Franchini, 40 anni, deila cui scomparsa sono stati avvertiti soltanto martedì mattina dai dirigenti della filiale di Algeri. A Verona abitano due sorelle di Franchini, oltre alla moglie e a una figlia, che ieri sono state informate deila scomparsa in una località dell'Adriatico dov'erano in vacanza. Il secondo figlio del tecnico è in Inghilterra per motivi di studio. Nessun commento quindi dalla famiglia («la moglie è molto scossa», dicono alla Bentini), tenuta protetta e lontana dai giornalisti. Anche perché le informazioni sono troppo frammentarie e sono esclusivamente quelle che provengono dalla filiale di Algeri. Domenica sera Franchini aveva accompagnato un collega all'aeroporto di Ghandaia ed era prima passato a ritirare una fotocopiatrice. Sulla via del ritorno la polizia algerina ha ritrovato lunedì il fuoristrada del tecnico con uno pneumatico forato e piccole tracce di sangue su una delle porte posteriori. All'interno c'era ancora la fotocopiatrice. Ma il particolare non avvalora immediatamente la traccia degli integralisti. Anche i banditi potrebbero, infatti, non essersi interessati dell'auto, scegliendo di fuggire per poi poter chiedere un riscatto. Ieri sera, dai collegamenti con l'ambasciata italiana ad Algeri, si è avuta l'impressione che gli indizi siano scarsi, anche se gli addetti dimostrano fiducia in una soluzione positiva sia per la collaborazione delle autorità locali sia perché ci si augura che Franchini sia stato rapito da banditi comuni. Infatti nella zona dove opera la Bentini non c'è una presenza di gruppi integralisti. «Siamo preoccupati - dice Carlo Bentini, contitolare col fratello dell'impresa -, ma non abbiamo elementi per dire che si tratti di un rapimento. Finora non abbiamo avuto né problemi né minacce. L'ambasciata è molto attiva ed è in continuo contatto col nostro rappresentante ad Algeri. Possiamo solo sperare che tutto si risolva con il ritorno di Franchini». Il tecnico era entrato alla Bentini all'inizio dell'anno (prima lavorava per un'impresa napoletana) e si era trasferito a Verona un mese e mezzo fa per lasciare la famiglia vicina alle sorelle durante i suoi lunghi periodi di assenza. Era stata quella la sua ultima vacanza prima di tornare ad Hassi-R'mel, dove la Bentini sta costruendo un villaggio per conto della Sonatrach, l'ente petrolifero algerino, riservato ai lavoratori che gestiranno i pozzi di gas e petrolio della zona. Alla Bentini appaiono fiduciosi e sereni, anche se non si nasconde la preoccupazione per la sorte del collega. Intanto sono state adottate misure di sicurezza per proteggere gli altri tecnici italiani che stanno organizzando il nuovo cantiere. Franco Ruffo )TIU msm TAlENZANf Q % 'A K OTItOHIMT HASSI R'MEL GHARDAIA vlÉRRlANE >MEIKAV., BENI ISGUEK^OEl-AJBJr METTWO SEBSEBO H.MASSEB