«Folle negare l'adozione a chi porta l'orecchino»

«Folle negare l'adozione a chi porta l'orecchino» Trento, accolto il ricorso presentato da una coppia «Folle negare l'adozione a chi porta l'orecchino» TRENTO. La Corte d'Appello di Trento ha giudicato «fondato e meritevole di accoglimento senza necessità di ulteriori indagini» il reclamo proposto da una coppia di Rovereto contro il mancato accoglimento della richiesta di adozione di un bambino. Fu un caso clamoroso: la richiesta presentata al Tribunale dei minori venne respinta perché il marito «è ateo e porta l'orecchino». Ora la Corte d'Appello rovescia quel verdetto e chiarisce che in tema di adozione di barnbini, ai giudici spetta solo la ricerca nei futuri genitori di due requisiti: l'idoneità a educare e istruire il minore, e la capacità di mantenerlo. I giudici di secondo grado ricordano che «la valutazione dell'assistente e del giudice di primo grado ò stata pesantemente condizionata dal fatto che la coppia ha avuto un iter lavorativo vario e non dettato dalla ricerca del posto fisso, possibilmente pubblico». Appare evidente - affermano ancora i giudici - che sia l'orecchino portato dal marito che la scelta religiosa e il cambio di casa sono «del tutto ininfluenti» al fine dei possibili requisiti richiesti ai genitori per 1' adozione. Mentre è «discutibile la valenza negativa degli altri elementi». I magistrati della Corte d'Appello trentina osservano che in 13 anni di matrimonio la coppia di Rovereto ha raggiunto un rapporto evoluto, conscio delle esigenze di ognuno ed è giunta positivamente alla maternità in modo responsabile, dopo alcuni anni di convivenza, e in un'età più matura della media. Tutti elementi giudicati positivamente per «un rapporto ideale con il bambino» che, a giudizio dei giudici, per sviluppare la propria personalità «ha bisogno di stimoli e di rispetto per le proprio scelte». [Ansa]

Persone citate: Rovereto

Luoghi citati: Rovereto, Trento