Ucciso l'«apostata» di Teheran

Ancora voci di golpe Prete protestante Ucciso l'«apostata» di Teheran TEHERAN. Un'iraniana ritenuta coinvolta nelle uccisioni di un vescovo e di un pastore protestanti è stata arrestata ieri pomeriggio nella provincia del Sistan-Baluchestan. Secondo l'agenzia «Ima», «dagli interrogatori sono emersi i suoi collegamenti con gli omicidi del vescovo Tateos Michaelian e del pastore Medhi Dibaj», entrambi appartenenti alla chiesa evangelica delle «Assemblee di Dio». Il cadavere di Michaelian è stato trovato recentemente in una casa di Teheran, mentre quello di Dibaj - condannato a morte per apostasia ma scarcerato a gennaio - è stato rinvenuto ieri in un parco. La donna sarebbe stata trovata in possesso «di documenti che confermano i suoi legami con l'organizzazione terroristica dei mujaheddin del popolo». Un portavoce di questi ultimi, che sono il principale gruppo dell'opposizione al regime di Teheran, ha recisamente smentito qualsiasi collegamento con la donna, Farahnaz Anani. Mehdi Dibaj - che aveva 59 anni e da 40 si era convertito dall'Islam al cristianesimo - è il terzo esponente di rilievo della comunità protestante iraniana morto quest'anno in circostanze sospette. Di lui non si avevano più notizie dal 24 giugno e - secondo l'«Irna» - «il suo corpo è stato rinvenuto in un parco di Teheran durante le indagini sulla morte di Tateos Michaelian», il vescovo sessantaduenne scomparso dal 29 giugno e ritrovato ucciso a revolverate alla testa pochi giorni fa nella capitale. Michaelian, conosciuto anche all'estero per la sua intensa attività di traduttore di testi cristiani in lingua farsi, era presidente del Consiglio dei pastori protestanti iraniani, carica nella quale era succeduto al vescovo Haik Mahr Hovsepian - di 48 anni e come lui d'origine armena - anch'egli trovato morto il 30 gennaio scorso in una strada di Teheran. Il reverendo Dibaj aveva trascorso quasi 10 anni in carcere dopo essere stato condannato a morte da un tribunale iraniano in base alla «Sharia», la legge islamica in vigore nel Paese dal 1979, anno in cui salì al potere l'ayatollah Khomeini. La «Sharia» vieta le conversioni dall'Islam e il proselitismo di religioni diverse da quella islamica. L'impiccaggione di Dibaj fissata per il 14 gennaio - era stata in un primo tempo rinviata di due settimane ma il 17 dello stesso mese il pastore venne rimesso in libertà, apparentemente in seguito alle forti pressioni diplomatiche (tra cui una protesta del dipartimento di Stato Usa) che il vescovo Hovsepian - con una vasta campagna internazionale - era riuscito a far esercitare sul regime di Teheran. Ma due giorni dopo la scarcerazione di Dibaj, Hovsepian scomparve e il suo cadavere - trafitto da numerose coltellate - venne ritrovato 11 giorni dopo. [Ansa]

Persone citate: Khomeini, Mahr, Medhi, Mehdi Dibaj

Luoghi citati: Teheran