L'Avvocato esultò: «Ecco Robi, finalmente»

L'Avvocato esultò: «Ecco Robi, finalmente» L'Avvocato esultò: «Ecco Robi, finalmente» Boniperti: abbiamo applaudito insieme quel gol-liberazione LA PARTITA CON AGNELLI ON lasciatevi ingannare dalle apparenze. Chi non lo conosce, non sa che l'Avvocato fa battuto soltanto sulle persone che stima, sulle persone alle quali vuole bene. Ha sempre fatto così. Martedì sera ho avuto conferma di quanto stia nel cuore di Agnelli quel «coniglietto bagnato» di Roberto Baggio. Ho visto Italia-Nigeria a casa sua e gli leggevo negli occhi una profonda amarezza. Stavamo perdendo, Baggio aveva combinato pochino. Poi quel lampo di classe a due minuti dalla fine. L'Avvocato si è alzato in piedi, felice. «Eccolo, finalmente!», ha esclamato. E si è messo ad applaudire la prodezza di Roberto. I suoi occhi sprizzavano gioia. Una gioia sincera. Al rigore decisivo, in quella situazione così complicata sul piano psicologico, altri applausi, una felicità genuina: «E' bravo, non era facile, sono proprio contento». Quando Baggio s'è sbloccato, l'Avvocato ha capito immediatamente che le cose per gli azzurri si stavano mettendo decisamente bene. Questi africani, però, hanno denunciato tutti i loro limiti. Non sul piano atletico, perchè sono dei marcantoni, grandi e grossi. Sono fragili tatticamente, devono mangiare ancora quintali di pagnotte, prima di potersi considerare al livello del calcio europeo. Prendete la Bulgaria o la Romania, formazioni col marchio della vecchia scuola danubiana. Gente che parla poco, non hanno slanci di grande fantasia, ma un gioco solido, essenziale, un contropiede efficace e tanta furbizia. Non è un caso che siano arrivati nei quarti, mentre le forze nuove si sono dovute accontentare di qualche applauso. Attenzione, anche la Spagna è di quella pasta robusta. Ci farà soffrire molto. Quel Clemente è un allenatore bravo, un tecnico intelligente. Ha utilizzato parecchi campioni del blocco-Barcellona, ritoccando però la tattica dei catalani. Si basa su un reparto arretrato granitico, con un portiere, Zubizarreta, forte ed esperto, due terzini robusti quanto basta, e dietro Nadal pronto a spazzare l'area, se occorre. Per andare in semifinale ci occorre qualche altra diavoleria di Sacchi. Sì, proprio così, lui deve avere un santone, o uno stregone, che lo ispira e lo protegge. Che sia Matarrese? Scherzi a parte, chi ha giocato anche un solo campionato in serie A, non farebbe mai quelle scelte, all'apparenza assurde, che fa Sacchi. Ho pensato proprio a lui, a tre minuti dal termine. Aveva tolto Baggio con la Norvegia, stavolta ha tolto Signori: la plastica facciale devo farsela sul serio, mi sono detto, se torna in Italia così. Invece è proprio fortunato, gli ò andata ancora bene. E siamo tutti contenti. Non si illudano il Brasile o la Germania di vincere il Mondiale. Questo Sacchi può fregare anche loro. Contro le sue diavolerie non c'è logica che tenga. Può vincere schierando il massaggiatore, o Pagliuca all'attacco. L'importante è non essere mai in undici: quando siamo in dieci, o in nove, riesce tutto meglio. Forse c'è meno tempo di pensare agli schemi, di farsi condizionare dalle paure di sbagliare, e si gioca meglio. Con la rabbia, con il cuore. I resto, cioè la tecnica e la clas individuale, notoriamente noi ci è mai mancato. Argentina c Colombia erantra le favorite, con tanti talent potenziali, avrebbero potili' giocarsi la finale fra di lori Ma entrambe hanno fallito p gli stessi problemi, che pui troppo non hanno nulla a di vedere con il calcio. Questo è il lato amaro di ti Mondiale tutto sommato i! vertente. E che, speriamo, po sa diventare ancora più fui siasmantc anche por noi. Mi fa piacere, intaniti, i gli Stati Uniti abbiano vini una scommessa importali! Hanno scoperto che il calcio uno sport bello, che può ess> altamente spettacolare: prc derà piede anche là, come in. ti giustamente avevano prcv sto. Piace ai giovani e cominci a interessare le masse. Era 01 meglio tardi che mai. Giampiero Bonipe* L'onorevole Giampiero Boniperti e l'Avvocato Giovanni Agnelli hanno visto insieme l'incontro Italia Nigeria davanti alla tv