Allergico alla patata cinese, licenziato

I Allergico alla patata cinese, licenziato ! Oiidli di iifii li I Allergico alla patata cinese, licenziato ! Oiidli di iifii li I! Operaio-sindacalista di un mangimificio molisano marone sarebbe incompatibile con un ambiente nel quale sono sempre presenti polveri organiche pericolose per l'operaio. «Pongo comunque un problema di responsabilità umana e penale ha sottolineato Nicola Toffi - cioè come può un datore di lavoro trattenere in servizio un dipendente già ricoverato nella sala di rianimazione di un ospedale per attacchi di allergia e sempre in pericolo di vita, dopo aver respirato le polveri di lavorazione dello stabilimento». Secondo il segretario regionale della Cgil del Molise, Sergio Minicozzi, il rappresentante sindacale licenziato per allergia potrebbe, però, essere riassunto ed utilizzato in un altro settore dello stabilimento non interessato dalla lavorazione dei prodotti per lui pericolosi. Oggi i sindacati avranno un incontro con il titolare del mangimificio nella sode dell'associazione industriali del Molise, per trovare una soluzione che possa evi¬ CAMPOBASSO. Un rappresentante sindacale di un mangimificio molisano ò stato licenziato dall'azienda per un'allergia acuta alle polveri della patata cinese, uno dei prodotti, insieme ai corcali, lavorato nello stabilimento. Mario lammarone, 40 anni, rappresentante della Cgil alla «MM1» di Campobasso, ha contratto la malattia proprio nello stabilimento. A suo sostegno si sono schierate Cgil, Cisl e Uil che hanno annunciato una manifestazione pubblica. 11 lavoratore è stato licenziato dopo che una commissione medica della Usi ha dichiarato pericolosa per la sua salute la permanenza nel mangimificio. Il titolare dello stabilimento, Nicola Toffi, che ha definito lammarone, in servizio alla «MM1» da 20 anni, un «buon dipendente», sostiene però di essere stato obbligato al licenziamento dal tassativo certificato della commissione medica della Usi di Campobasso, secondo la quale la presenza di lam¬ tare a Mario lammarone il licenziamento. Il caso di lammarone segue di qualche settimana quello di Rita Cotugno, l'operaia molisana dell'impresa di pulizie Ecotop di Venafro (IS), licenziata dal datore di lavoro perché aveva richiesto il pagamento di quattro mensilità arretrate. Un'altra storia che aveva fatto scalpore, di dipendente licenziato perché malato, era venuta alla luce nell'ottobre dello scorso anno. Roberto lob, 27 anni, sposato e padre di due figli, sofferente di diabete, dipendente di una ditta edile di Gemona da sei anni, lavorava come autista, con patente C. Si sottoponeva regolarmente ai controlli della Commissione sanitaria provinciale, ma all'ultima visita gli era stata declassata la patente da C a B, impedendogli praticamente di lavorare. Il giorno successivo all'esame, implacabile c impietosa, gli è arrivata la lettera di licenziamento, [r. cri.l

Persone citate: Nicola Toffi, Rita Cotugno, Sergio Minicozzi

Luoghi citati: Campobasso, Gemona, Molise, Venafro