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Assedio dei tutsi ai para francesi Assedio dei tutsi ai para francesi KIGALI. Mentre i miliziani del Fronte patriottico ruandese continuano ad avanzare verso Gikongoro, a Rigali torna la vita. Secondo quanto comunicato dal ministero della Difesa francese, i ribelli tutsi sarebbero ormai a soli 10 chilometri dalla città dove si sono attestati i soldati francesi dell'operazione «Turqoise». Il Fronte ha lanciato ieri un nuovo monito alla Francia, il cui «intervento militare umanitario» appare sempre di più intempestivo. I 2.500 soldati si trovano di fronte a un nuovo governo dichiaratamente ostile all'intervento. «Se i francesi ci ostacoleranno, avremo definitivamente le basi per una contrapposizione», ha dichiarato in linguaggio diplomatico, ma non troppo, il segretario del Fronte, Theogene Rudasingwa. Dal Sud Africa, intanto, dove è in visita ufficiale, il presidente Francois Mitterrand ha dichiarato che la Francia «sta aspettando con grande pazienza che arrivino le truppe dell'Onu a sostituirci in Ruanda». Sempre ieri, il cardinale Roger Etchegaray, presidente del pontificio consiglio della giustizia e della pace, ha detto che «il Ruanda è in preda a una follia collettiva che nessuno è in grado di spiegare». [Ansa] starli. Invece il Presidente non mosse un dito». Gorbaciov in parte, almeno su questo, la pensa allo stesso modo. Ma replica accusando i golpisti di averlo ostacolato in tutti i modi quando lui cercava la riforma. Certo, dice, ricostruire l'Urss è impossibile, ma le spinte all'integrazione sono forti e s'imporranno. Per un'altra forma di Stato, «riformato e democratico». Pare un dibattito d'altri tempi. Se non fosse che è l'attuale Parlamento ad averlo voluto. E se non fosse che uno dei relatori è proprio uno dei vice-ministri del governo Cernomyrdin, quel Serghei Shakhrai che Ì'8 dicembre 1991 dichiarò «finita l'entità geopolitica che si chiamava Urss». Anche per lui c'è la sua parte di furibonde contestazioni. Ma, altra sorpresa, anche Shakhrai ha cambiato opinione. «Io sarei il primo a denunciare oggi quella dichiarazione. A condizione che l'adesione delle Repubbliche a una nuova formazione