A spasso nell'Orto

A spasso nell'Orto E' uscita una guida per il riconoscimento delle piante al Valentino A spasso nell'Orto / segreti del Botanico Quattro passi nel parco, cercando gli alberi più nobili e i loro fratelli più rari. E senza bisogno di esperti, perché la guida sta comodamente in tasca. Ora si può, e per di più nel parco torinese per eccellenza, il Valentino. Un autentico giardino botanico aperto a tutti ma sconosciuto ai più, in quanto a patrimonio arboreo. La Circoscrizione 8 (San Saivario - Cavoretto - Borgo Po) ha pubblicato una guida per il riconoscimento delle piante. Il «percorso botanico autoguidato» è ricco di notizie e sorprese. Percorriamone qualche tratto, partendo ad esempio dal retro del castello che ospita la facoltà di Architettura: proprio vicino alle scale monumentali che scendono verso il Po, lungo viale Virgilio, scopriamo un esemplare di libocedro, albero che può raggiungere anche i 35 metri di altezza; l'aroma di cedro del suo legno e il meraviglioso odore della resina bruciata gli hanno meritato questo nome. Proseguendo in direzione della fontana luminosa, appena imboccato viale Cagni si incontrano, sulla destra, prima ima maonia (fiorisce a marzo e maggio, in grossi grappoli gialli), poi un agazzino (arbusto di 2-3 metri con bei fiori bianchi in aprile-maggio) e infine una pianta molto amata da Gabriele d'Annunzio: la tamerice, specie alta 2-3 metri cui nei secoli scorsi erano attribuite virtù magiche. Un altro punto di partenza per scoprire piante curiose è il castello medioevale. Davanti alla scala che da viale Virgilio scende verso il borgo, lungo viale Millo, c'è la madura, albero caducifoglio di 8-15 metri, spesso utilizzato anche come siepe. Il legno della maclura è durissimo, tanto da essere utilizzato per le traversine ferroviarie; gli indiani lo ricercavano per farne archi. Scendendo i gradini, a sinistra, si ammira un bell'esemplare di farnia, quercia dalla chioma imponente. Proseguendo su viale Millo sul retro del borgo (verso il ponte Isabella), poche decine di metri dopo si incontra il cali- canto d'inverno, alberello alto 2-4 metri, molto diffuso per i suoi profumatissimi fiori invernali (che appaiono in dicembre-gennaio). Fra un albero e l'altro, il libro presenta «briciole» di storia del parco e dei suoi monumenti. Apprendiamo ad esempio che il Valentino (l'origine del nome è molto discussa, pare che il luogo si chiamasse «Valentinum» già in età romana), era molto amato da Guido Gozzano: «Nessun parco delle metropoli europee - scrisse - racchiude in così poco spazio tanta armonia di proporzioni, nessuno ha tanta varietà di scenari». Castello e borgo vennero costruiti in circa due anni con una spesa di 500 mila lire, di cui 100 mila stanziate dal Comune di Torino; fu inaugurato il 27 aprile 1884, presenti il re Umberto I e la regina Margherita. La guida si può richiedere in via Campana 28, telefono 011/650.22.47. Carlo Grande IL «TEMIl «tempio» tori(viale Mattioli 2ridosso della inizi del 700: valpina e med(700 mila came tropicali. Si cospitano aule logia vegetale IL «TEMPIO» VERDE Il «tempio» torinese delle piante, l'Orto Botanico (viale Mattioli 25) sorge nel cuore del Valentino, a ridosso della facoltà di Architettura. Risale agli inizi del 700: vanta piante rare, esemplari di flora alpina e mediterranea, uno splendido erbario (700 mila campioni vegetali), specie acquatiche e tropicali. Si compone di due parti: gli edifici che ospitano aule e laboratori del dipartimento di Biologia vegetale dell'università e il boschetto, dove le piante hanno un cartellino che le identifica. L'Orto è riservato agli studenti, ma di fatto, contando sulla discrezione dei visitatori, è visitabile tutti i giorni dalla mattina (ore otto circa) alle 19,30. Sabato e domenica è chiuso. Per visite di gruppo e per vedere l'erbario occorre prenotarsi, telefonando al 668.7673. ( l'I IJJ ' ' Un'immagine dell'Orto Botanico aperto a tutti al Valentino La Circoscrizione 8 offre un «percorso autoguidato» per conoscere dettagliatamente il ricco patrimonio arboreo

Persone citate: Carlo Grande, Gabriele D'annunzio, Guido Gozzano, Umberto I

Luoghi citati: Comune Di Torino