Pentiti i rapitori dei «baby Vip»

Pentiti i rapitori dei «baby Vip» Sequestrarono il nipote di Orfeo Pianelli Pentiti i rapitori dei «baby Vip» La banda di «geometri» piemontesi che ha rapito quattro bambini dai cognomi importanti è ricomparsa ieri in corte d'appello, per il processo in camera di consiglio per i primi due kidnapping: quelli di Pietro Garis e di Giorgio Garberò, nipote di Orfeo Pianelli. I giudici della quarta sezione (presidente Serianni) si sono riservati di decidere. Come in primo grado gli imputati hanno scelto il rito abbreviato, con il diritto allo sconto di un terzo della pena.. In aula si sono presentati solo Bruno Cappelli e Valentino Biasi. Franco Maffiotto è rimasto in carcere a Belluno: psichicamente instabile è in preda ad una crisi di coscienza. Cappelli (difeso dagli avvocati Dal Fiume e De Sensi), Biasi (avvocati Comellini e Bonati) e Maffiotti (avvocato Maggiore] li) hanno già collezionato 40 anni di carcere a testa per i sequestri di Patrizia Tacchella (figlia del re dei jeans Carrera) e Federica Isoardi, figlia del titolare della Alpitour di Cuneo. Queste condanne sono diventate definitive. «Sono pentito. La mia vita è stata un vero fallimento - ha confidato a fine udienza Biasi. Mi aiutano a tirare avanti la fede religiosa e lo studio». Con Cappelli è detenuto nel carcere di Belluno, dove, insieme, studiano per laurearsi in scienze politiche all'Università di Torino, indirizzo politico-sociale. Cappelli, sempre più bianco di capelli, rivela: «Abbiamo dato undici esami e ne abbiamo preparato altri quattro». Quello che non dicono è che sperano un giorno di tornare liberi. Pietro Garis, figlio di un industriale del legno di Vinovo, fu rapito la mattina del 22 gennaio '75, in corso Giovanni Lanza mentre andava a scuola: per la sua liberazione furono pagati 450 milioni. Quella volta non c'era Cappelli, in servizio militare. «Dovevamo fare solo quel sequestro? Non era previsto alcun altro colpo» hanno detto i rapitori dopo l'arresto avvenuto nel '90. E invece la storia si era ripetuta due anni dopo: il 3 ottobre '77, alla Crocetta, veniva portato via Giorgio Garberò, nipote dell'ex presidente del Torino Calcio, Orfeo Pianelli: per lui fu pagato un riscatto di un miliardo e mezzo. Altri miliardi furono pagati dai genitori e parenti di Tacchella e Isoardi. Ma di quel denaro non s'è trovato più traccia. Il conto nella banca di Lugano dove i tre avevano portato centinaia di milioni è stato completamente prosciugato. E il resto? «Speculazioni e investimenti sbagliati» hanno spiegato i tre. In primo grado, nell'ottobre '91, davanti al gip Alberto Oggò, sempre con giudizio abbreviato, Valentino Biasi e Franco Maffiotto sono stati condannati a 16 anni per Garis ed a 16 anni per Garberò; Cappelli a 16 anni solo per Garberò. Due dei rapitori, Valentino Biasi e Bruno Cappelli, gli unici a presentarsi in aula. Hanno scelto il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo di pena

Luoghi citati: Belluno, Cuneo, Vinovo