Rapina con Simca e archibugio di Angelo Conti

Arrestati due amici: avevano assaltato un negozio di articoli sportivi Arrestati due amici: avevano assaltato un negozio di articoli sportivi Rapina con Simca e archibugio Sono smascherati dalla vecchia «carretta» Con un vecchio archibugio ed una Simca 1200, una coppia di malviventi un po' pasticcioni ha rapinato un negozio di articoli sportivi. Ma sono bastate 48 ore di indagini ai poliziotti del commissariato Madonna di Campagna per identificare ed arrestare questa coppia démodé. Gran parte della refurtiva è stata recuperata. Obiettivo della mini-gang è stato il negozio Sixsport di via Giosuè Borsi 93. Qui alle 16 di giovedì scorso si presenta un signore baffuto, in giacca e cravatta nonostante il solleone, che chiede di vedere delle tute. Ne sceglie una, poi fa lo stesso con i completi da tennis, le giacche a vento, le scarpe da ginnastica, persino le calze di spugna. Allinea tutti i prodotti sul banco del negozio. Un attimo prima di pagare l'uomo spiega alla titolare: «Chiamo un mio amico che mi aiuti con i pacchi». La donna sorride: il conto è robusto, vicino al mezzo milione. Ma il suo umore cambia radicalmente quando l'amico del cliente si af- faccia sulla soglia con un fucile a canne mozze in mano. Si scoprirà poi che è un archibugio calibro 12, un po' vecchio ma perfettamente funzionante. Il nuovo arrivato punta l'arma (resa più minacciosa dai «cani» armati, esterni quindi visibilissimi) al petto della titolare che, piangente e in piena crisi nervosa, è costretta a consegnare quanto ha in cassa (circa 300 mila lire). Raccolta la mercanzia, meticolosamente scelta dal complice, già bell'e pronta dentro i sacchettoni, i due si allontanano indisturbati, anche perché la commerciante, in stato di choc, riesce a dare l'allarme solo dopo molti minuti. L'aiuto che può fornire alle indagini è così praticamente nullo. Scoppia infatti a piangere, tutte le volte che deve rievo¬ care la scena del fucile. Ma i commercianti vicini hanno intravisto qualcosa e riescono a fornire agli agenti una descrizione precisa dei malviventi e dell'auto usata per la fuga. E' una Simca Korizon 1200, un'auto che nessuno ruba più e che infatti non risulta rubata. E' grazie soprattutto a quella macchina che gli uomini del vicequestore Di Gaetano arrivano presto a Renato Botto Rossa, 39 anni, corso Toscana 176, meccanico disoccupato, ed a Giancarlo Porcu, 31 anni, via Parenzo 122, tossicodipendente. Il primo, proprietario della vettura, si è tagliato i baffi, ma la Simca in garage gli è fatale. Gli agenti, durante la perquisizione domiciliare, recuperano sia l'archibugio a canne mozze, nascosto in cantina, sia gli abiti sportivi, nascosti in un armadio. Da un cassetto salta fuori anche un coltello con impugnatura di legno. Con la rapina non c'entra, ma è stato sequestrato anche quello. Angelo Conti La titolare costretta a consegnare tute, scarpe e abiti per mezzo milione e l'incasso di 300 mila lire Il rapinatore, proprietario della Simca 1200 Renato Botto Rossa

Persone citate: Di Gaetano, Giancarlo Porcu, Renato Botto Rossa