Cantieri bloccati,è allarme rosso

i costruttori sollecitano interventi immediati di governo, Regione e Comune i costruttori sollecitano interventi immediati di governo, Regione e Comune Cantieri bloccati, è allarme rosso Imprese chiuse e lavoratori in cassa integrazione «E' la crisi edilizia più grave e preoccupante dal dopoguerra e la situazione torinese riflette quella nazionale presentando aspetti che sono addirittura peggiori». Giampaolo Rosso, presidente del Collegio costruttori edili ha aperto ieri con una relaziono dai toni allarmati e preoccupati l'assemblea generale annuale a cui hanno partecipato il sottosegretario ai Lavori Pubblici, il deputato Aimone Prina, il presidente della giunta regionale, Gian Paolo Brizio e il sindaco, Valentino Castellani. Il Collegio costruttori edili ha avuto perciò l'occasione di presentare alcune precise richieste al governo, alla Regione e al Comune per poter affrontare con strumenti idonei la crisi. Le cifre, peraltro, parlano chiaro e non sono confortanti. Nel '93 gli operai iscritti alla Cassa edile sono diminuiti del 14 per cento, il numero delle imprese si è contratto del 7,5 per cento, le ore lavorate sono state inferiori del 10,7 per cento rispetto al '92, mentre le ore di cassa integrazione per gli operai sono aumentate del 43 per cento. Per il '94, se non si determina un'inversione di tendenza, le previsioni sono allarmanti: la riduzione degli investimenti nelle costruzioni sarà del 10,5 per cento e il comparto delle opere pubbliche avrà un calo produttivo del 17 per cento. Secondo Rosso, occorre «procedere rapidamente, in pochi mesi, alla revisione della legge Merloni e alla stesura del relativo regolamento, in modo da garantirne la contemporanea entrata in vigore e l'immediata applicabilità». I costruttori torinesi condividono «gli obiettivi e le finalità generali della legge, ma non i meccanismi operativi previsti e taluni istituti così come regolamentati, che si sono rivelati inapplicabili e hanno portato alla paralisi delle amministrazioni nel settore dei pubblici appalti. La sospensio¬ ne si e resa necessaria come provvedimento di emergenza». I costruttori chiedono anche al governo di «prendere in considerazione la possibilità di definire una disciplina specifica per i lavori di manuten- zione, recupero e restauro conservativo». Un altro interlocutore importante è la Regione «da cui dipende l'approvazione del piano regolatore di Torino che è lo strumento indispensabile per avviare un profondo pro- cesso di trasformazione della città». Ma c'è anche l'alta velocità, il piano di edilizia pubblica, i progetti cantierabili di infrastrutture previsti dall'accordo Stato-Regioni. Dal sindaco, Rosso si attende «assicurazioni non solo sullo sblocco degli appalti e sui lavori di costruzione della metropolitana, ma anche sull'impegno dell'amministrazione per lo snellimento delle procedure per l'edilizia pubblica e privata, per l'avviamento dei parcheggi». Da parte della Regione, il presidente della giunta, Brizio, ha risposto che l'ente si attiverà per accelerare al massimo i tempi: «L'approvazione del piano regolatore - ha detto Brizio - ci sarà entro la fine della legislatura e mi sto impegnando io direttamente con gli uffici incaricati Vedremo anche se sarà possibile varare qualche accordo di programma sulle anticipazioni dei progetti del piano regolatore. Per quanto riguarda l'alta velocità, i progetti verranno avviati». Castellani ha ribadito quanto già espresso in numerose altre occasioni sottolineando l'impossibilità tecnica di fare di più e più in fretta a causa «della viscosità e della lentezza della macchina burocratica. Basti pensare che il piano regolatore è rimasto quattro mesi fermo al Comitato regionale di controllo. Comunque voglio ricordare che il piano parcheggi è stato varato». [e. bac] Brizio: «Approveremo il piano regolatore» Castellani: «Frenati dalla burocrazia» Da sinistra, Giampaolo Rosso e Gian Paolo Brizio

Persone citate: Aimone Prina, Brizio, Castellani, Giampaolo Rosso, Gian Paolo Brizio, Valentino Castellani

Luoghi citati: Torino