Hoad angelo della rete
E' scomparso il fuoriclasse australiano degli Anni Cinquanta TENNIS E' scomparso il fuoriclasse australiano degli Anni Cinquanta Hoad, angelo della rete Aveva 60 anni, mi '56 sfiorò il Grande Slam vincendo Australia, Roland Garros e Wimbledon MALAGA. Il mondo del tennis è in lutto. Uno dei più grandi campioni della racchetta, l'australiano Lewis Hoad, è morto ieri a Malaga, in Spagna, a 60 anni non ancora compiuti. Da trent'anni, insieme con la moglie, gestiva un complesso tennistico a Marbella. Lo ha annunciato ieri a Madrid un portavoce dell'ambasciata australiana. Di recente a Hoad era stata diagnosticata una grave forma di leucemia, i Un male contro il quale ogni | cura è risultata inutile. Il presidente della Federazione Internazionale, Brian Tobin, ha dichiarato che con la scomparsa di Hoad lo sport ha perso «una delle sue leggende». Lewis Hoad era nato a Sydney il 23 novembre 1934 ed era stato uno dei più validi rappresentanti della scuola australiana che ha dominato la scena internazionale negli Anni Cinquanta. Un prodotto del miracolo creato dal mitico Harry Hopman, tre volte finalista di seguito agli Internazionali d'Australia e padre spirituale di una generazione che è stata sul palcoscenico per oltre un quarto di secolo, fino alla metà degli Anni Settanta. L'era Hopman abbraccia un periodo che va dal grande Frank Sedgman a Ken Rosewall e Ashley Cooper, da Neale Fraser a Rod Laver, Fred Stollo, Roy Emerson, Tony Roche, John Newcombc. Senza di¬ menticare personaggi di secondo piano ma comunque importanti come Ken McGregor, Mervyn Rose, Malcom Anderson e John Alexander. Di questa bella compagnia di artisti della racchetta, naturalmente, faceva parte anche Lewis Hoad, l'attaccante biondo, l'uomo che sotto rete ha saputo scrivere alcune delle pagine più belle della storia del tennis. Iscritto nel 1980 nella Hall of Fame, l'Olimpo dei grandi della racchetta, Lewis Hoad fu uno dei pochi campioni ad arrivare a un passo dal Grande Slam, conquistato poi due volte, nel 1962 e 1969, da Rod Laver. Il biondo gemello di Rosewall, con il quale giocava straordinariamente bene in doppio, ha infatti vinto nel 1956 gli Internazionali d'Australia, il Roland Garros e Wimbledon, mancando gli Us Open per colpa, diciamo così, proprio di Ken Rosewall che lo battè in finale prima di vincere il doppio in coppia con lui. I due australiani, entrambi nati nel novembre del 1934, hanno rappresentato due visioni antitetiche del tennis: Rosewall, il re del rovescio, è stato così calcolatore e longevo da presentarsi finalista a Wimbledon, quarantenne, nel 1974; Hoad era un attaccante irruento, potente, dotato di colpi al volo spettacolari, un atleta capace di bruciare in pochi anni la sua luminosissima carriera. Nel 1957, prima di passare al professionismo, il biondo Lewis fece il bis a Wimbledon superando in una memorabile finale il connazionale Ashley Cooper. Fu un match di rara potenza, paragonabile per emozioni e spettacolo alla sfida di McEnroe e Connors nel 1984, sempre sull'erba sacra di Wimbledon. Inoltre Hoad ha vinto il doppio in Australia nel 1953, 1956 e 1957, il doppio al Roland Garros nel 1953, sempre il doppio a Wimbledon nel 1953, 1955 e 1956. E fu proprio lui, in coppia con Rosewall naturalmente, a negare a Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola la soddisfazione di vincere il titolo di doppio a Wimbledon nel 1956. In Coppa Davis, l'angelo biondo, il maestro della rete, fece parte della grande squadra australiana che dal 1952 al 1956 si aggiudicò quattro volte la competizione. Il suo record è di 17 vittorie contro solo quattro sconfitte. [c. co.] Lewis Hoad, che fu anche grande doppista con Rosewall, vinse 4 volte di fila la Coppa Davis battendo in finale nel 1956 gli azzurri Pietrangeli e Sirola
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