Brasile, c'è più gusto a vincere in 10
I carioca, dopo l'espulsione di Leonardo, decollano con la spinta di Romario e Bebeto I carioca, dopo l'espulsione di Leonardo, decollano con la spinta di Romario e Bebeto Brasile, c'è più gusto a vincere in 10 Tiene 73 ' la diga degli Usa SAN FRANCISCO DAL NOSTRO INVIATO Il gigante brasiliano e il bambino statunitense si tengono per mano un tempo. La festa dell'Indipendenza coincide con la sfida più interessante del calcio mondiale. E per 45' la voglia di emergere davanti alla Nazione intera dei ragazzi raccolti nei colleges da Milutinovic fa il pari con la paura di perdere la faccia degli arricchiti e famosi figli delle favelas di Rio e San Paolo. Poi, come spesso accade in questo gioco così imprevedibile, l'equilibrio si rompe nella maniera più assurda. Leonardo paga con l'espulsione un gesto da codice penale, gli Usa hanno il vantaggio numerico, ma prevalgono in dieci i sudamericani. Romario non segna, stavolta, ma 6 ancora lui l'uomo della partita. In piena bagarre, con la paura dei supplementari, manda in gol l'amico-nemico Bebeto. Ed è qualificazione per il Brasile, sofferta ma infine meritata per il numero di occasioni create. Gli Usa pagano il noviziato ma escono a testa alta dal Mondiale, pronti a diventare forse il «dream team» del 2000. Oggi la storia è ancora col Brasile. In tribuna d'onore non c'è Bill Clinton. Il Presidente è rimasto a Camp David, ha visto la sfida in tv al fianco della moglie Hillary e della figlia Chelsea. Incontrerà la squadra alla fine del Mondiale, alla Casa Bianca. Insieme al più importante tifoso, gli Usa sono stati seguiti in diretta da 20 milioni di telespettatori. Lo Stanford Stadium era gremito. I bagarini hanno venduto a 600 dollari biglietti da 85. Si calcola che 50 mila siano state le richieste respinte, neppure il Maracanà sarebbe bastato a colmare la sete di soccer. In campo, due grosse sorprese per parte. Nel Brasile, che esce dagli spogliatoi facendo il trenino, mano nella mano, non c'è Rai. Romario e la critica hanno convinto Parreira a schierare Mazinho, dotato di meno inventiva ma ritenuto più duttile e redditizio. Fra gli Usa (momenti di commozione all'inno) manca la prima punta titolare Wynalda. In attacco c'è solo Stewart, difesa a quattro, centrocampo rinforzato da Jones e Sorber accanto al regista Ramos, ancora una volta defilato. E' infatti Perez che appoggia appena può Stewart. Dooley è l'uomo ovunque, il tattico. Grazie alla disciplina e alla velocità di esecuzione negli scambi stretti, così come nei tentativi di rilancio della manovra, gli Usa sfruttano la superiorità creata dallo schema di Milutinovic a centrocampo impedendo al Brasile di ragionare. E sfiorano per primi il gol quando su un lancio di Ramos, Dooley tocca come può in mischia, Lalas arriva in ritardo (12'). Solo a metà tempo il Brasile si avvicina alla porta di Meola. Corner, da Zinho a Dunga, cross e spaccata di Marcio Santos, anche Aldair si allunga ma il pallone esce sul fondo. La partita è piacevolmente equilibrata. Il Brasile si distende solo a tratti, appare bloccato. Comunque Jorginho e Dunga (27') confezionano un cross por Bebeto che si coordina, la semirovesciata grazia Meola. Palo di Marcio Santos ma è fuorigioco (35'). Dunga è perdonato dall'arbitro per un fallo almeno da «giallo». Cresce Ramos, mentre il Brasile vive sulle discese di Leonardo, è questo il duello più acceso. Ramos tenta di strappare palla all'avversario proprio lungo l'out, compie un fallo, Leonardo reagisce con una violenta gomitata. Brasiliano espulso, americano (ammonito) all'ospedale, due punti di sutura. A tempo scaduto (48') palo di Romario con le due squadre in dieci. Ripresa, sudamericani in inferiorità numerica, al posto di Ramos negli Usa c'è Wynalda. Nel ruolo lasciato scoperto da Leonardo arretra Mazinho, pessima prova da rifinitore (non è il suo ruolo, l'avranno capito?) e anonima prova da terzino. Romario, sempre lui, l'unico in partita con il solito Mauro Silva, salta Meola, Dooley salva sulla linea (3'). Annullata una rete a Romario per fuorigioco. Il Brasile gioca con la rabbia addosso. Zinho approfitta (13') di uno svarione difensivo di Lalas per mettere in movimento Romario. Incredibilmente il tocco ravvicinato dell'attaccante verdeoro si spegne contro i tabelloni. Parreira risponde a un cambio di Milutinovic mandando in campo Cafu al posto di Zinho. E' la svolta. La squadra accelera, Romario inventa il tocco smarcante per Bebeto che con freddezza supera Meola in diagonale (28'). Il portiere nega infine (44') la soddisfazione della rete allo scatenato Romario quando gli Usa sono in dieci per l'espulsione di Clavjio. E' comunque Brasile, anche se con più difficoltà del previsto. Ciao America, sei grande. Franco Battolato USA'94 BELGIO ^SStS GERMANIA 3i nS New York oggi ore 22,30 New York' 10luglio'ore i8--., QUARTI / fS^^^^Sfifi Washington Orlando fl^^^^^^^ Dallas ©ffiAVS -L^ up,- Los Angeles BRASILE USA TAFFAREL Sv fl MEOLA 6 JORGINHO 5,5 CLAVIJO 5 ALDAIR 6 BALBOA 6,5 MARCIO SANTOS 6 LA LAS 6.5 LEONARDO 4 CALIGIURI 6 MAUROSILVA 6,5 DOOLEY 6.5 DUNGA 5,5 PEREZ 6 ZINHO 6 (21's.t.WEGERLE) 6 (24' s.t. CAFU) 6 SORBER 5 MAZINHO 5 RAMOS 6 BEBETO 6 (1' s.t. WYNALDA) 5,5 ROMARIO 7 JONES 5,5 STEWART 5,5 C.t: PARREIRA 6 C.t: MILUTINOVIC 6 0 Arbitro: QUINIOU (Francia) 7 Reti: 28' st. Bebeto. Ammoniti: 9' p.t. Mazinho; 17' p.t. Jorginho; 43' p.t. Ramos; 20' s.t. Clavijo; 35' s.t. Dooley, 40' s.t. Clavijo. Espulso: 43' p.t. Leonardo; 40' s.t. Clavijo. Spettatori: 86 mila. L'arbitro Quiniou espelle il brasiliano Leonardo colpevole di aver dato una gomitata a Ramos sul finire del primo tempo: l'americano è stato ricoverato in ospedale dove gli è stata riscontrata la frattura dell'osso parietale
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